Napoli, l’arcivescovo: ‘Orto sociale rappresenta riscatto del territorio. Ora amministrazione deve fare sua parte”
“Vedo oggi un Orto sociale abitato da tanta gente, che fa fatica e vuole riscattarsi. Questo è un luogo che rappresenta la bellezza e il riscatto sociale di un territorio. Io ho sempre creduto che nessuno sia irrecuperabile. Ad esempio, i tossicodipendenti non sono la parte malata della città ma sono parte di una città malata.
Siamo tutti alle dipendenze di qualcosa, dei vizi, dei soldi, di tutto quello che ci serve a riempire il vuoto che ci portiamo dentro. I ragazzi si sono fatti un buco ma noi ci siamo fatti una cisterna di disvalori. Perciò c’è bisogno di percorsi di liberazione e riscatto.
Oggi io qui ho toccato con mano questi percorsi che sono percorsi di amicizia, solidarietà, liberazione, riscatto, inclusione. Percorsi che vanno valorizzati. Oggi, rispetto alle richieste che vengono fatte alla politica in questo luogo, dico che ci sono e ci starò dietro per quello che posso”.
Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli, Don Mimmo Battaglia, dopo la passeggiata conoscitiva per incontrare la comunità dell’Orto sociale urbano di Ponticelli, progetto di cura del verde cittadino, inclusione sociale e cittadinanza attivo da sette anni nella periferia est di Napoli e promosso dal centro diurno Lilliput, struttura intermedia socio-riabilitativa per persone con problematiche di dipendenza dell’Asl Napoli 1 Centro gestita con il gruppo di imprese sociali Gesco attraverso la cooperativa sociale Era.
“Don Mimmo oggi ci ha aiutato a vedere lo straordinario laboratorio sociale che c’è in questa parte di città. La città – ha evidenziato Sergio D’Angelo, presidente di Gesco e consigliere comunale – ha un debito verso questi ragazzi. Le istituzioni dovrebbero recuperare la funzione pedagogica di un tempo, portare per mano i cittadini che hanno dato prova di grande responsabilità. Un tempo qui la camorra nascondeva le sue armi, questo luogo era una piazza di spaccio e consumo di sostanze, ora insieme agli orti, sono germogliate le persone.
Ora l’amministrazione deve fare la sua parte: portare qui l’acqua, servizi igienici perché lavorano all’interno di questo posto ragazzi e anziani, e introdurre un sistema di videosorveglianza perché la camorra non ritorni più”.
Presente anche l’assessore comunale alla Salute, Vincenzo Santagada.
“Dovete credere in questa amministrazione, questo Orto – ha sottolineato – è un luogo di bellezza e riscatto e ha bisogno di sentire la vicinanza delle istituzioni, noi come Comune stiamo facendo già degli interventi di riqualificazione del verde cittadino sul territorio, anche nelle periferie, li stiamo anche di volta in volta pubblicando sul nostro sito web in maniera tale che tutti possano dare il loro contributo per fare rete, che è un elemento molto importante. Il nostro scopo è ridare il sorriso a una comunità che vive delle difficoltà”.
Alla passeggiata hanno preso parte anche la direttrice sanitaria dell’Asl Napoli 1 Centro Maria Corvino, il direttore del dipartimento Dipendenze dell’Asl Napoli 1 Centro Gennaro Pastore e il presidente della VI Municipalità del Comune di Napoli (Ponticelli, Barra, San Giovanni) Sandro Fucito.
Articolo pubblicato il giorno 11 Maggio 2022 - 17:09