Domani, martedì 17 maggio, si alza il sipario su “Napoli in scena. Documenti e immagini dalle raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli”.
La mostra è un viaggio suggestivo nella storia dello spettacolo della città partenopea, fenomeno che si lega alla sua cultura e alla sua identità. In esposizione i capisaldi Sei-settecenteschi e dell’Ottocento, dal Pulcinella nel disegno manoscritto di Francesco Antonio Nigrone alle testimonianze Salvatore De Muto, agli esponenti della nuova drammaturgia, alle suggestioni novecentesche.
Al visitatore si offrono, le immagini di Petito in scena, gli scritti di Gabriele D’Annunzio nel tentativo di impedire ad Eduardo Scarpetta di mettere scena la parodia della “Figlia Di Iorio”, le inconsuete foto di Titina attrice di rivista, Vincenzo Scarpetta e la sua versatile attività, le foto dal set e dalle scene di Totò e Taranto, le tracce del Viviani riletto da Patroni Griffi e i bozzetti di Fiorito prodotti per il primo Martone.
La mostra, allestita fino al 15 settembre alla Biblioteca Nazionale di Napoli e realizzata con il contributo della Regione Campania, “è la prima complessiva ricognizione del patrimonio di interesse teatrale della Biblioteca Nazionale, un giacimento immenso di cui per la prima volta si espongono insieme le opere più preziose e rare, oltre a fonti indispensabili a chi tenti l’arduo compito di descrivere la storia del teatro partenopeo“, spiega la direttrice della Biblioteca, Maria Iannotti, che aggiunge:
“L’Arte dello Spettacolo a Napoli affonda le sue radici in testi antichi, come ad esempio il manoscritto seicentesco di Francesco Antonio Nigrone, presente in mostra, dove si può individuare una delle prime rappresentazioni iconografiche della maschera di Pulcinella. Ancora oggi lo Spettacolo a Napoli mantiene una sua individualità anche nelle più recenti declinazioni, e fra tavole del palcoscenico, spazi musicali, set cinematografici e televisivi, continua a far parlare di sé e a imporsi nel panorama europeo e di tutto il mondo”.
Il racconto della mostra curata da Francesco Cotticelli e Gennaro Alifuoco prende spunto dalle collezioni custodite alla Lucchesi Palli. Dagli scaffali della specialissima sezione della Biblioteca Nazionale, immersa nella continuità del Palazzo Reale e del Teatro San Carlo viene fuori una storia del teatro tridimensionale, che documenta le narrazioni dei grandi autori, ma anche l’evento stesso che si fa teatro e va in scena.
Copioni usurati, pieni di note, correzioni, cancellature, passati di mano in mano da capocomici, attori, suggeritori; di bozzetti, scenografie, costumi, le testimonianze di interpreti famosi del mondo della scena. L’immaginario evocato dai documenti e dalle carte della Biblioteca si porge al visitatore attraverso le suggestioni di voci, suoni e immagini e l’immersione in una città-teatro generata dal progetto scenico e multimediale a cura di Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo.
Il visitatore è proiettato nell’epoca d’oro del Teatro Fiorentini e nell’opera dell’impresario Adamo Alberti; nei Fasti del teatro San Carlino dove nasce la parodia, partecipa alla causa di Gabriele D’Annunzio contro Eduardo Scarpetta, la prima causa per il diritto d’autore in Italia, si accompagna agli attori della tradizione e assiste agli spettacoli dell’avanguardia.
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