Napoli. Svolta nell’indagine sull’aggressione choc sullo Scoglione di Marechiaro.
Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno ricostruito quanto accaduto nel giro di 24 ore identificando tutti i responsabili e chiarendo anche le motivazioni. E così in stato di fermo è stato posto un 16enne del quartiere Miano che è figlio di un ergastolano del clan Lo Russo.
E’ accusato di tentato omicidio. Un suo amico e complice, quello che aveva scatenato la rissa, pure lui di 16 anni, è stato denunciato a piede libero, perché non c’è prova che abbia impugnato un coltello.
Denunciati anche i due ragazzi accoltellati e un quinto ragazzo, pure lui ferito, ma non accoltellato che è amico dei due.
Secondo l’inchiesta, coordinata dal pm dei minori Emilia Galante Sorrentino, lo scontro tra i due gruppi di ragazzini sarebbe iniziato mesi fa sui social con i soliti insulti e sfide. Non si è ancora stabilito se si erano dati appuntamento o se è stata una casualità ma sta di fatto che si sono incontrati domenica pomeriggio sullo Scoglione di Marechiaro.
Dagli sguardi truci alle vie di fatto il passo è stato non breve, brevissimo.Il gruppo dei ragazzini di Miano stava per avere la peggio quando è entrato in scena il figlio del camorrista che ha tirato fuori un coltello e ha cominciato a sferrare fendenti riducendo in gravi condizioni i due rivali. Grida, fuggi, fuggi generale, sangue. Il resto è cronaca attuale.
Le condizioni die due feriti sono ancora gravi, i medici aspettano altre 24 ore prima di sciogliere la prognosi. Ora si cerca di individuare altri eventuali partecipanti alla rissa.
Articolo pubblicato il giorno 16 Maggio 2022 - 23:49