Il Consiglio Aziendale FIMMG ASL Napoli 2 Nord esprime solidarietà e vicinanza al Dr. Antonio Manzo, medico di Continuità Assistenziale del Distretto 40, Presidio di Melito, per la vile aggressione subita durante il turno di lavoro dello scorso 18 maggio, a causa di una richiesta impropria di certificazione telematica di malattia.
Siamo sconcertati e allibiti, in quanto questo episodio non doveva succedere, nonostante, purtroppo, fosse prevedibile, in quanto la Medicina Generale in toto (Medicina di Famiglia e Continuità Assistenziale) sono soggetti a quotidiani attacchi di violenza, anche pericolosi, così come è accaduto nel presidio di Continuità Assistenziale di Melito.
Subiamo quotidianamente nei nostri studi di medicina di famiglia conflitti con i nostri assistiti a causa di richieste inappropriate, generate dalla mancata educazione sanitaria sul territorio.
È difficile lavorare serenamente quando gli stessi dirigenti e funzionari aziendali, o colleghi ospedalieri e specialisti convenzionati, alla mancanza della dovuta risposta ai Cittadini, innescano questi ultimi a rivolgersi dal proprio medico, che, quindi, si ritrova tra due fuochi: essere ligi all’appropriatezza chiesta dalla stessa ASL Napoli 2 Nord e cercare di risolvere il problema, a volte anche sociale, al paziente in ambulatorio.
La certificazione telematica di malattia è un fardello che ci portiamo addosso: teniamo a precisare che spesso ci troviamo a dover certificare diagnosi non obiettivabili, come, ad esempio, cefalea e diarrea.
Chiediamo che ora sui territori difficili della Provincia Nord di Napoli le Istituzioni facciano sentire la loro presenza e diano delle risposte immediate, ai fini di tutelare la nostra attività assistenziale, in quanto il rischio giornaliero di azioni violente ci rende meno efficienti nel fare prevenzione, diagnosi e terapia per la parte di Cittadinanza che, con rispetto delle regole e rispetto del professionista, chiede la dovuta assistenza medica territoriale.
Facciamo appello con un grido di aiuto al Presidente e all’intero Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici-Chirurghi della Provincia di Napoli, affinché, con la Loro autorevolezza, possano essere mediatori con Istituzioni e Politica alla risoluzione delle gravose criticità del territorio.
Concludiamo, chiedendo al Legislatore di rivalutare la proposta di legge, per ora bocciata, che normi ogni medico come Pubblico Ufficiale e di legiferare l’autocertificazione di stato di malattia, così come è in tutta Europa.
Le implicazioni psichiche a cui un medico è sottoposto già erano over booster con la Pandemia. A questo aggiungiamo lo stress emotivo violento. Il medico ha bisogno di tranquillità, già è difficile curare ; immaginarsi farlo in COSTRIZIONE VIOLENTA. FERMIAMOCI TUTTI A RIFLETTERE. RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO TEMPO.
Dobbiamo fare in modo che tutti collaborino affinché la MACCHINA SOCIETÀ FUNZIONI.
Se c’è qualche criticità occorre : aiutare , capire ma anche rimuovere se necessario.
Come dico sempre il CORPO UMANO FUNZIONA PERCHÉ OGNI CELLULA FA LA SUA PARTE.
Nella fattispecie della violenza del Presidio
Le parti devono concorrere
I POLITICI anche trasversalmente, soprattutto i colleghi, devono fare in modo che passi la FIGURA DI PUBBLICO UFFICIALE del Medico in Servizio.
ASL e ISTITUZIONI LOCALI devono RENDERE SICURI I PRESIDI MEDICI: telecamere / sorveglianza digitale
Le FORZE SINDACALI , le Associazioni Civiche , quelle dei Cittadini UNITE reclamino il diritto Europeo di equipollenza affinché si possa AUTOCERTIFICARE un malessere generale senza necessità di medico. ( allo stesso modo come il genitore giustifica a scuola il figlio per un giorno ).