Cinema

I primi titoli in concorso a Giffoni2022

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Body positive, rinascita, libertà di amare senza etichette, disabilità, amicizia, magia, sogni ma anche relazioni familiari e delicati argomenti come bulimia, anoressia e sclerosi multipla: sono solo alcuni dei temi affrontati dai primi titoli scelti per #Giffoni2022, in programma dal 21 al 30 luglio.

Sono già 3.400 le opere in preselezione che il team di Giffoni sta valutando. La deadline per le iscrizioni è fissata per il prossimo 31 maggio. Le opere, ad oggi, provengono da 25 nazioni: Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Olanda, Belgio, Finlandia, Serbia, Croazia, Bulgaria, India, USA, Russia, Svezia, Argentina, Estonia, Lettonia, Danimarca, Grecia, Giappone, Brasile, Australia e Congo.

Lungometraggi, cortometraggi e documentari che saranno visti e votati da oltre 5mila ragazze e ragazzi italiani e internazionali. Saranno proprio i giurati a decretare i vincitori del Gryphon Award.

Sono tre i lungometraggi fuori concorso selezionati ad oggi per la sezione più giovane del Festival, Elements+3. Si parte con Lauras Star (Germania – festival agent Renate Zylla) di Joya Thome. Prima giurata, oggi torna al festival, per la seconda volta, da regista: nel 2017 infatti aveva presentato “Queen of Niendorf” nella sezione +10.

Dopo essersi trasferita nella grande città, a Laura manca molto la sua vecchia casa e non è facile trovare amici. Ma una notte vede una piccola stella cadere dal cielo con cui inizierà un rapporto molto speciale.

È un ritorno a Giffoni anche per Ali Samadi Ahadi (nel 2019 aveva presentato “Pettson And Findus – Findus Moves House”) che, questa volta, presenta Peter va sulla luna (Germania), distribuito in Italia da Koch Media.

Il film racconta la storia di Peter, un giovane nerd appassionato dello spazio, alle prese con la scomparsa di Anne, la sua sorellina tutta pepe e fantasia. Il viaggio per ritrovarla lo catapulterà in una nuova dimensione.

Chiude Valentina (Spagna/Portogallo – distribuzione internazionale Pink Parrot Media) di Chelo Loureiro alla sua opera prima, in cui incontriamo una ragazzina stufa della sua sindrome di Down che le impedisce di realizzare il suo sogno: diventare trapezista. Ma un percorso magico le rivelerà tutto ciò che è capace di fare.

Amicizia e magia: partono da qui le opere scelte per gli Elements +6. La selezione si apre con Detective Bruno (Polonia – distribuzione internazionale Dutch Features) di Magdalena Niec e Mariusz Palej.

L’arrogante star della serie tv di successo ‘Detective Bruno’ è un attore odioso ed egocentrico che sta per essere licenziato dallo show a causa della sua impopolarità. L’orfano di 8 anni Oskar è il suo più grande fan e desidera essere proprio come il suo eroe televisivo. Il giorno del suo compleanno, il bambino riceve un misterioso indizio per una caccia al tesoro lasciata dai suoi defunti genitori.

E da qui prenderà vita una caotica avventura. Si continua con Oink (Olanda/Belgio – distribuzione internazionale LevelK) opera prima di Mascha Halberstad. Protagonista è Babs, 9 anni, che riceve un maialino in regalo da suo nonno. Che fine farà questo adorabile cucciolo minacciato da un concorso di salsicce?

Altro film in gara è Vinski and the invisibility powder (Finlandia – distribuzione internazionale Attraction Distribution) di Juha Wuolijoki. Siamo a Hömpstad, una città immaginaria che è stata sfregiata da un’ondata di criminalità. Vinski, un bambino di 10 anni, incontra un misterioso farmacista che gli dona una bottiglia di polvere magica, capace di renderlo invisibile e attraversare i muri.

Storie di formazione capaci di emozionare e far riflettere: i lungometraggi dedicati agli Elements+10 non deluderanno le aspettative. Siamo catapultati nell’estate del 1994 con Full of Grace (Spagna – distribuzione internazionale Film Factory Entertainment) di Roberto Bueso.

Marina, una suora piuttosto insolita, arriva in un orfanotrofio che rischia di chiudere. L’inizio non è idilliaco, ma lentamente creerà un legame simile a quello di una vera famiglia. Conosciamo Sofija in How i learned to fly (Serbia/Croazia/Bulgaria – distribuzione internazionale Pluto Film) di Radivoje Andric.

La ragazza è costretta a trascorrere le vacanze con la prepotente nonna Maria su un’isola in Croazia. Non è l’esperienza estiva ideale, ma con l’aiuto della sua affettuosa vecchia zia Luce, supererà la noia. È, invece, una fiaba moderna Last film show (India/Francia/USA – distribuito in Italia da Medusa Film) di Pan Nalin.

Figlio di un venditore di tè in una stazione ferroviaria dell’India rurale, Samay entra per la prima volta in un cinema e ne resta profondamente affascinato. Affascinante anche la storia di Vitya Kasatkin e il suo hobby per la lotta di sumo giapponese in Sumo Kid (Russia – distribuzione internazionale Attraction Distribution) di Ilya Ermolov.

Il ragazzo da anni vive un sogno: prendere parte al Sumo Junior Tournament a Tokyo, in modo che suo padre possa vederlo. Vitya vince il torneo di qualificazione e ottiene un biglietto per il Giappone, ma un nuovo ostacolo mette a rischio i suoi desideri. Chiude The path (Germania – distribuito in Italia da Eagle Pictures) di Tobias Wiemann che torna a Giffoni dopo aver presentato, nel 2017, “Mountain Miracle”.

Il film racconta la storia di un’emozionante fuga attraverso i Pirenei e di un’inaspettata amicizia tra due bambini che, a prima vista, difficilmente potrebbero essere più diversi.

Parte da un’opera italiana la sezione Generator +13: Paula (Italia/Argentina – distribuito in Italia da The Piranesi Experience) di Florencia Wehbe. Al centro del racconto una ragazza e l’odio per il suo corpo. Nel tentativo di esprimere ciò che sente, Paula crea un blog e diventa parte di una grande comunità virtuale che condivide i suoi problemi. Riparata nell’anonimato, carica i contenuti registrati con il suo cellulare, esponendo i suoi amici e la sua famiglia.

Il sentimento di appartenenza acceca la giovane, che inizia a percorrere un sentiero solitario in cui bulimia e anoressia si annidano come alternative nella ricerca dell’auto accettazione. Sorridere anche se il cuore è spezzato: è questo il senso di Comedy Queen (Svezia – distribuzione internazionale Reinvent International Sales) di Sanna Lenken.

Sasha, 12 anni, per evitare che diventi come sua madre che non ha saputo gestire il peso della vita e si è suicidata, ha elaborato una ‘lista di sopravvivenza’, che contiene i seguenti punti: non leggere libri, non badare a niente di vivo e, soprattutto, rasare i capelli. Torna per il secondo anno consecutivo a Giffoni Jaak Kilmi (nel 2001 aveva presentato “Christmas in the Jungle” nella sezione Elements +6), questa volta con The sleeping beast (Estonia/Lettonia – distribuzione internazionale Media Luna New Films).

Il film è incentrato su Kristjan che trascorre i suoi pomeriggi con un gruppo di amici in una vecchia fabbrica abbandonata. Uno strano incidente getta un’ombra oscura sul gruppo e Kristjan deve prendere una decisione difficile. Diversa è la storia di Nour che vive in un quartiere popolare vicino al mare: è da qui che inizia La Traviata

My brothers and i (Francia – distribuito in Italia da I Wonder Pictures) di Johan Manca, sua opera prima.

Il ragazzo si appresta a trascorrere un’estate segnata dalle avventure dei fratelli maggiori e dalla malattia della madre. Quando sta per tornare a scuola incontra Sarah, una cantante lirica che tiene un corso estivo. L’incontro gli aprirà nuovi orizzonti.

Due, invece, i lungometraggi selezionati al momento per i +16:  Heartbeast (Finlandia/Francia/Germania – distribuzione internazionale Kinology) di Aino Suni. La storia di Elina, un’aspirante rapper che si innamora disperatamente della sua sorellastra.

Si continua con Mi Iubita mon amour (Francia – distribuzione internazionale Films Boutique) opera prima di Noemie Merlant. Jeanne è in viaggio in Romania per festeggiare il suo addio al nubilato. Qui incontra Nino e la sua famiglia. Sono mondi distanti l’uno dall’altro, eppure per loro due è l’inizio di un’estate appassionata.

Ben cinque, invece, i titoli già scelti per la sezione +18: è ambientato in una fattoria As in heaven (Danimarca – distribuzione internazionale LevelK) di Tea Lindeburg. Il film è la storia di una notte di fine ‘800 che cambia per sempre la vita della quattordicenne Liza.

Un racconto sulle donne, sul diventare adulte e su come non perdere mai la speranza. Al centro di Holy Emy (Grecia, Francia, USA – distribuito in Italia da TVCO International Distribution) di Araceli Lemos alla sua opera prima, ci sono due giovani sorelle, Emy e Teresa che, tra religiosità e misticismo, iniziano un percorso alla ricerca della propria identità.

Let me hear it barefoot (Giappone – distribuzione internazionale PFF – Pia Film Festival) di Kudo Riho, invece, ci racconta la complicità tra Naomi e Maki, due giovani ragazzi che sembrano fuggire dai propri sentimenti e che si avvicinano quando devono costruire un mondo immaginario per l’anziana Midori.

È un racconto diverso quello di Mars one (Brasile – distribuzione internazionale Magnolia Pictures International) di Gabriel Martins, dove conosciamo Deivinho, Eunice e Joana, giovani sognatori che guidano silenziosamente le loro vite ai margini di una grande città brasiliana.

Chiude questa prima parte di selezione un film tratto da una storia vera, Nitram (Australia – distribuito in Italia da I Wonder Pictures) di Kurzel Justin. Il ragazzo abita con sua madre e suo padre nell’Australia suburbana a metà degli anni ’90.

Vive una vita di isolamento e frustrazione che lentamente lo condurrà a compiere gesti estremi. Caleb Landry Jones – protagonista del film – è stato premiato come miglior attore a Cannes 2021, mentre il regista Kurzel Justin ha diretto film come “Assassin’s Creed” con Michael Fassbender, Jeremy Irons e Marion Cotillard e “Macbeth” sempre con Fassbender e Cotillard.

E infine, Gexdoc sezione dedicata ai documentari basati su storie vere (sezione dedicata ai docenti, genitori e filmgoers). Si parte da I am chance (Belgio/Francia/Congo – distribuzione internazionale Wajnbrosse Productions) di Marc-Henri Wajnberg che racconta di Chancelvie e delle sue amiche che affrontano il mondo sullo sfondo di una esuberante Kinshasa.

Delicato ed emozionante, Rosy the forbidden journey (Francia – distribuzione internazionale Gaumont) opera prima di Marine Barnerias. Marine ha 21 anni quando le viene diagnosticata una sclerosi multipla che la minaccia di paralizzarsi parzialmente o completamente. Determinata e piena di vita, è pronta ad andare oltre il consiglio medico, girando il mondo per 9 mesi con una cosa in mente: riconnettersi con se stessa e imparare a convivere con la sua scleROSI, la sua “Rosa”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Maggio 2022 - 13:03 / di Cronache della Campania

Regina Ada Scarico

Ho lavorato per oltre 15 anni nel mondo del teatro e dello spettacolo in generale e ho avuto esperienze molto lunghe in qualità di amministratrice e coordinatrice di compagnia in spettacoli complessi, con numerosi attori e personale. Ho curato, sempre nell’ambito delle compagnie teatrali e anche nell’ambito più generale dell’organizzazione di eventi, sia i rapporti con Enti e soggetti terzi sia quelli con la stampa e il mondo dei mass media, avendo gestito più volte in piena autonomia l’ufficio stampa in occasione di spettacoli, rassegne, mostre ed eventi

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