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Napoli, Gesac contro il Comune: ‘Ovunque aeroporto è asset, qui sembra un problema’

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Napoli, Gesac contro il Comune: ‘Ovunque aeroporto è asset, qui sembra un problema’

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“Come accade in altre città, che considerano il loro aeroporto come un decisivo asset per lo sviluppo, ci piacerebbe farlo in sinergia ed a supporto delle scelte dell’Amministrazione comunale. Ma per adesso, a Napoli, non è così. L’aeroporto sembra essere un problema. Evidentemente se ne sottovaluta il peso in termini di occupazione, di sviluppo tumultuoso del turismo, di generale impulso all’economia della città. Dispiace e preoccupa che in Consiglio comunale nessuno abbia ricordato questi dati lasciando la scena a chi cerca, ad ogni costo, facile visibilità”.

Così in una nota Gesac, società che gestisce l’Aeroporto internazionale di Napoli.

Capodichino, commentando le parole dell’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli Paolo Mancuso che, nel corso della seduta del Consiglio comunale di Napoli di due giorni fa, ha parlato di “problema serio di inquinamento acustico e atmosferico per la prossimità a volte imbarazzante che hanno le rotte degli aerei rispetto all’abitato cittadino”.

Secondo Gesac “alcune posizioni espresse” in Consiglio comunale “suscitano non poche perplessità. In una sede istituzionale non si possono fare affermazioni del tutto infondate ed inutilmente allarmistiche: su quali basi si fonda la previsione che Capodichino ‘arriverà a 30 milioni di passeggeri’?

Napoli ha raggiunto gli 11 milioni di passeggeri nel 2019, anno record per lo scalo, e non può crescere ulteriormente. Responsabilmente, Gesac ha investito sull’aeroporto di Salerno con una doppia finalità: decongestionare Capodichino e accogliere adeguatamente i flussi di passeggeri previsti in un’area a forte vocazione turistica, grazie ad una gestione integrata e complementare dei due scali.

Il nostro Piano industriale prevede che nel 2030 gli aeroporti di Napoli e Salerno avranno 17 milioni di passeggeri, un numero ben lontano dai 30 milioni stimati per il solo scalo di Napoli”.

Con riferimento al rumore, Gesac sottolinea il fatto di essere stata “la prima società di gestione in Italia ad attivare, sin dal 2005, non solo delle specifiche procedure di volo per la riduzione dell’impatto acustico, ma anche un sistema di controllo e sanzionamento delle compagnie aeree non rispettose delle stesse. Ad oggi, il rispetto delle procedure è stabilmente oltre il 99% dei voli.

Allo stesso tempo, Gesac adotta da numerosi anni una politica incentivante per le compagnie aeree che intendono operare sullo scalo con aeromobili di nuova generazione, che offrono migliori prestazioni di carattere operativo ed ambientale Grazie proprio a tali incentivazioni, l’età media della flotta aerea basata sullo scalo di Napoli è di poco più di 6 anni, con motori che consentono una riduzione sia del rumore che delle emissioni del 50% rispetto ai motori tradizionali.

E’ utile ricordare che, secondo le pubblicazioni statistiche di Aci e relative al 2020, il 50% circa dei veicoli circolanti in città, autobus inclusi, ha più di 18 anni, e che solo il 15% circa delle auto ha meno di 5 anni”.

Gesac sottolinea infine che “il previsto aumento della tassa comunale e le posizioni espresse dal Consiglio comunale di Napoli destano un forte allarme fra le compagnie aeree, pronte a disinvestire a Napoli e riposizionarsi in altri Paesi. Uno scenario che avrebbe un impatto disastroso sull’economia della città, già duramente provata da due anni di pandemia”.


Articolo pubblicato il giorno 19 Maggio 2022 - 16:02


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