Se gli impegni assunti da Comune di Napoli, Regione Campania, Governo e Consorzio per la reindustrializzazione del sito ex Whirlpool di via Argine a Napoli non dovessero realizzarsi, i lavoratori passeranno “dal presidio all’occupazione dei tetti dello stabilimento”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico e Rosario Rappa, responsabile nazionale del Mezzogiorno per la Fiom-Cgil, secondo cui “adesso il tempo e’ scaduto”.
L’auspicio della Fiom e’ che arrivi la convocazione del tavolo di crisi presso il Mise per siglare entro il 30 giugno un accordo quadro in cui si sancisca l’avvio del processo di ricollocazione all’interno della vigenza degli ammortizzatori sociali dei 317 lavoratori ex Whirlpool alle medesime condizioni economiche e normative e il percorso di formazione di tutto il bacino a partire da luglio 2022.
“Domani, 31 maggio – affermano i sindacalisti – sono 3 anni dall’annuncio dell’amministratore delegato della Whirlpool della chiusura del sito Sono stati 3 anni di iniziative e di lotta per tenere aperta una realta’ produttiva importante per il Mezzogiorno e per la citta’ di Napoli. Una realta’ chiusa con arroganza dalla multinazionale americana che ha deciso di delocalizzare la produzione di lavatrici di alta gamma. Il governo non ha potuto ne’ voluto fermare la delocalizzazione di Whirlpool, determinando cosi’ l’effetto domino di una serie di chiusure di stabilimenti che risalgono a circa un anno fa come GKN, Gianetti Ruote e Timken”.
La Fiom ringrazia “il Prefetto di Napoli per il lavoro svolto fin dal suo insediamento a sostegno della svolta positiva della vertenza, oltre alla proposta, raccolta dalle lavoratrici e dai lavoratori, di costruire un circolo come presidio di democrazia e legalita’ nei locali di via Argine”. E ringrazia anche l’Arcivescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia “che dalla nomina non ha mai fatto mancare il suo appoggio alle lavoratrici e ai lavoratori con la sua presenza dentro lo stabilimento, la pastorale sul lavoro tenuta dentro la Whirlpool un anno fa e con il costante riferimento alla vertenza dall’apertura del Sinodo della chiesa di Napoli all’assemblea sinodale del 14 maggio scorso presso via Argine”.
“La vicenda della Whirlpool di Napoli – concludono Tibaldi e Rappa – e’ la vertenza simbolo da cui passa la verifica sulla realizzazione degli impegni del Governo sulla questione meridionale e sull’occupazione industriale al Sud”.
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