stata inaugurata questa mattina al Palazzo Reale di Napoli la mostra âÂÂDon Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazziâÂÂ.
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Curata da Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale e da Encarnación Sánchez GarcÃÂa, accademica corrispondente della Real Academia Española, alla presenza dellâÂÂAmbasciatore di Spagna, Alfonso Dastis Quecedo, del Prefetto Claudio Palomba e del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, della Regione rappresentata dallâÂÂassessore al Turismo, Felice Casucci e della direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli Maria Iannotti.
La curatrice Sánchez GarcÃÂa con la direttrice dellâÂÂistituto Cervantes, Ana Navarro Ortega, hanno scelto alcuni brani tratti dal Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes che sono stati letti dagli ospiti, durante la cerimonia di presentazione tratti dalle due edizioni del romanzo.
Le prime cinque letture sono tratte dalla prima parte del romanzo del 1605 El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha dalle autoritÃÂ presenti mentre altri brani, tratti dagli episodi della seconda parte del romanzo El ingenioso caballero don Quijote de la Mancha (1615), sono stati interpretati da esponenti della cultura ispanica.
LâÂÂesposizione, che intende ricostruire la storia della serie di arazzi con Storie di Don Chisciotte, eseguiti dalla manifattura napoletana nella seconda metàdel Settecento, ispirate al celebre romanzo del Cervantes, seguiràil racconto attraverso la serie completa dei cartoni â dipinti preparatori per la realizzazione degli arazzi â per la prima volta messi a confronto con alcuni degli arazzi oggi conservati al Quirinale.
Le opere dialogano con le più preziose edizioni tra quelle conservate nella Biblioteca Nazionale di Napoli tra le quali lâÂÂedizione principe della prima parte del romanzo pubblicata a Madrid nel 1605 di cui esistono solo 26 copie al mondo, una delle quali è conservata dalla Biblioteca Nazionale e lo spartito dellâÂÂopera Don Chisciotte della Mancia del compositore Giovanni Paisiello, proveniente dal Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli a testimonianza dellâÂÂinteresse che allâÂÂepoca suscitava il racconto dellâÂÂingenioso hidalgo manifestato attraverso varie forme dâÂÂarte.
Sono esposti nello spazio della Galleria del Genovese e nella sala XXIV dellâÂÂAppartamento Storico 38 cartoni accanto a 7 arazzi (5 con episodi del romanzo e 2 decorativi), appartenenti alla serie eseguita dalla manifattura napoletana in due riprese, tra il 1757 e il 1779, per arredare la Reggia di Caserta e trasferita dopo il 1870 al Palazzo del Quirinale a Roma. Un ulteriore arazzo, in prestito dal Museo di Capodimonte, è invece lâÂÂunico conservato a Napoli, opera della manifattura francese dei Gobelins.
In occasione della mostra è stato eseguito un accurato lavoro di restauro su trenta dipinti e venti cornici e ricostruita una nuova analisi di documenti dâÂÂarchivio. Ciò ha consentito di ricostruire le vicende relative al ciclo di arazzi, che tra il Settecento e il Novecento è stato spostato in varie residenze reali, da Napoli a Caserta, passando in seguito a Palermo e al Museo di Capodimonte per arrivare infine al Palazzo del Quirinale, dove oggi il ciclo è interamente conservato.
âÂÂIl Palazzo Reale di Napoli, alla vigilia Conferenza dei Ministri della Cultura del Mediterraneo, â scrive il ministro della Cultura Dario Franceschini, nella sua introduzione del catalogo â conferma con una mostra importante quanto sia corretta lâÂÂintuizione di volere in questa cittàun evento internazionale di un simile tenore, che risponde in pieno alla vocazione di una delle più antiche colonie della Magna Grecia
âÂÂ.Alfonso Dastis Quecedo, ambasciatore di Spagna in Italia mette in evidenza che: âÂÂIn questo momento storico, in cui ci lasciamo alle spalle più di due anni di difficoltàe ci confrontiamo con unâÂÂepoca di incertezza, mi sembra particolarmente opportuno guardare allâÂÂesempio di Don Chisciotte (â¦) Una grande lezione di forza dâÂÂanimo di fronte alle avversitàe di fiducia in un futuro migliore, che dilata la figura del ingenioso hidalgo e la proietta fino ai nostri giorni, carica di idealismo e di immaginazioneâÂÂ.
âÂÂQuesta mostra esalta lo storico legame tra Napoli e la Spagna: il ciclo di Don Chisciotte è un omaggio, fortemente voluto da Carlo di Borbone, a un monumento della letteratura iberica, oggi universalmente riconosciuto come uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale â afferma Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli â Ma anche unâÂÂoccasione per ricomporre fisicamente una storia che collega il Palazzo Reale al Quirinale attraverso oltre due secoliâÂÂ.
Miguel de Cervantes è autore del primo romanzo moderno, così come Dante Alighieri â protagonista della prima mostra organizzata nei nuovi spazi espositivi della Galleria del Genovese, Dante a Palazzo Reale â è ritenuto, grazie al suo poema, il padre della lingua Italiana. Le due mostre rappresentano un tributo, attraverso lâÂÂarte figurativa, a due capisaldi della letteratura mondiale.
LâÂÂesposizione, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Consolato Generale di Spagna e lâInstituto Cervantes, beneficia di prestiti, oltre che dalla Biblioteca, dal Segretariato Generale per la Presidenza della Repubblica, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dal Conservatorio di San Pietro a Majella,
LâÂÂallestimento è curato dallâÂÂarchitetto Lucia Anna Iovieno.
Il progetto è cofinanziato dalla Regione Campania, nellâambito del POC Campania 2014-2020.
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