Casal di Principe. E’ sparita per la seconda volte in due settimane la statuina di Gesu’ posta a Casal di Principe in memoria di Ciro Modugno, il 15enne morto nell’ottobre anno in un incidente stradale, il cui responsabile – il 30enne Pietro Capoluongo – e’ stato condannato a sette anni e quattro mesi di carcere lo scorso otto aprile.
L’incidente avvenne nel pieno centro di Casal di Principe, in Corso Umberto e sconvolse l’intera comunita’. Cosi’ lo scorso 4 aprile, durante una cerimonia alla presenza del sindaco Renato Natale, dei familiari di Ciro, tra cui la madre Nunzia Covelli, e dei rappresentanti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFSV), fu collocata proprio a Corso Umberto una panchina bianca in memoria di Ciro, e sulla fioriera a fianco fu posta una statuina di Gesu’ che mamma Nunzia aveva ricevuto in dono.
Dopo neanche un mese, il 3 maggio, ci fu la prima sparizione della statuina, ma Nunzia ne ricompro’ una uguale e la poste bello stesso punto in cui era stata posizionata l’originale statuina. “Questo nuovo furto – dice oggi – e’ per me un colpo al cuore; ho presentato denuncia ai carabinieri. La statuina – prosegue – ha un grande valore affettivo per me e per la comunita’ di Casal di Principe.
Purtroppo la morte di mio figlio non e’ stata di lezione, poiche’ ogni giorno su quella strada qualcuno rischia la vita. Sarebbe opportuno installare al piu’ presto telecamere, anche per tutelare i ragazzi ed evitare altre morti come quella di Ciro”. “Gia’ dopo la sparizione del 3 maggio scorso – ricorda Nunzia – ebbi come una coltellata, poiche’ gia’ sto subendo la grande ingiustizia di vedere l’assassino di mio figlio ancora ai domiciliari.
Purtroppo sul corso Umberto non ci sono telecamere e per poter capire chi ha compiuto questo brutto gesto abbiamo dovuto scomodare i proprietari dei negozi per chiedere di poter visionare i filmati delle loro telecamere. Speriamo che presto si trovi il responsabile di questi furti”.
“Sono amareggiato per l’accadjuto – dice Biagio Ciaramella, vicepresidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada – perche’ gesti come questo si potrebbero prevenire attivando le telecamere gia’ installate, ma mai messe in funzione. Se fossero state attive, forse nessuno si sarebbe preso la briga di rubare quella statuina e, comunque, i responsabili sarebbero gia’ stati presi. Faremo una segnalazione al sindaco e al prefetto perche’ vengano attivate al piu’ presto le telecamere”.
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