Sono 262 i terremoti registrati nei Campi Flegrei nel corso del mese di aprile.
Il dato emerge dall’ultimo bollettino mensile di sorveglianza diffuso dall’Osservatorio Vesuviano, sezione napoletana dell’Ingv. Nel bollettino si evidenzia come dalle 3.36 del 5 aprile sia stato registrato uno sciame sismico costituito da 13 terremoti, localizzati nell’area della Solfatara, con magnitudo massima 2.3.
Sono due le scosse registrate nel mese di aprile di magnitudo superiore a 2.0, mentre sono 10 quelli di magnitudo compresa tra 1.0 e 2.0. Un capitolo del bollettino di sorveglianza è dedicato alla deformazione del suolo, fenomeno tipico del bradisismo che caratterizza l’area dei Campi Flegrei, e che negli ultimi 17 anni ha registrato una ripresa con il sollevamento del suolo di quasi un metro.
Nel bollettino si legge infatti che il sollevamento totale registrato da novembre 2005, inizio dell’attuale fase di “unrest”, ad oggi è di circa 95 centimetri, mentre da gennaio 2016 ad oggi è di 61,5 centimetri.
Il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione da dicembre 2021 è di circa 13 millimetri al mese, in lieve aumento rispetto ai 10 millimetri registrati nell’intervallo luglio-novembre 2021.
Il valore attuale, evidenzia l’Osservatorio Vesuviano, è simile a quello registrato nel precedente periodo compreso tra settembre 2020 e giugno 2021.
Si conferma nei Campi Flegrei la forma radiale del campo di deformazione con la caratteristica forma “a campana”, simile a quella già individuata nelle precedenti fasi di sollevamento, e la conseguente stabilità della sorgente di deformazione localizzata nel Golfo di Pozzuoli.
L’analisi delle serie temporali dei valori massimi di temperatura dell’area campionata della Solfatara evidenzia un andamento sostanzialmente stabile. A Pisciarelli, area tra i comuni di Napoli e Pozzuoli, dopo la repentina e decisa diminuzione dei mesi precedenti, le temperature misurate sembrano stabilizzarsi, seppur in presenza di oscillazioni di varia ampiezza e periodo.
Le misure con termocamere mobili effettuate in diversi punti nell’area dei Campi Flegrei mostrano andamenti stabili. La composizione delle fumarole e i parametri monitorati indicano il perdurare dei trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale, che ha raggiunto un massimo nel luglio 2020, per poi invertirsi per i campioni degli ultimi mesi, incluso il mese di aprile 2022.
Il carattere maggiormente riducente delle emissioni gassose, rilevato negli ultimi mesi, è probabilmente dovuto a processi di condensazione del vapore in risposta all’aumento di pressione del sistema idrotermale.
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