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Avellino choc: calciatore di colore denudato dopo la sconfitta: 3 arresti

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Avellino choc: un calciatore di colore dei lupi è stato bloccato, minacciato e denudato. Gli hanno urlato: “Sei indegno di vestire i colori della nostra squadra”. Arrestati in tre, ricercata una donna. Tutti Ultras dell’Avellino calcio.

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Il vergognoso episodio a sfondo razziale è accaduto dopo la sconfitta interna contro il Foggia dello scorso 4 maggio, persa dagli irpini per 2 a 1. Sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza a incastrare tre ultra’ dell’Avellino, un 22enne e due 30enni, gia’ destinatari di un Daspo, ai quali oggi la Polizia di Stato di Avellino, al termine di indagini coordinate dalla Procura, ha notificato tre arresti ai domiciliari.

Del gruppo di ultras ha fatto parte anche una donna, in via di identificazione. I reati contestati dagli investigatori della Digos sono rapina aggravata (della tuta che il giocatore indossava) in concorso, violenza e minaccia. Il giocatore e’ stato bloccato mentre tornava a casa, in auto, con un compagno di squadra.

All’ Avellino, in quella gara di play off di serie C, sarebbe bastato anche un pareggio per nutrire ancora la speranza di una promozione in serie B. Alla sconfitta segui’ una conferenza stampa durante la quale il presidente della societa’ pronuncio’ dure parole contro il comportamento in campo di alcuni suoi giocatori.

I fatti risalgono alla sera del 4 maggio scorso, allorquando presso lo stadio Partenio Lombardi di Avellino si è svolto l’incontro di calcio tra l’US Avellino 1912 e il Foggia. L’incontro terminava con la vittoria della squadra ospite, che comportava l’eliminazione dell’Avellino calcio dalla fase dei play off di serie C, motivo per il quale frange di ultras si assembravano all’altezza della “Tribuna Terminio”, per tentare di raggiungere la porta carraia dello stadio e contestare i calciatori all’uscita, proposito non realizzato per effetto dell’attività di mediazione posta in essere da personale D.i.g.o.s. e della contestuale presenza delle Forze dell’Ordine.

Allontanati tutti i tifosi, i calciatori potevano lasciare lo stadio alla spicciolata a bordo delle proprie autovetture. Poco dopo personale della D.i.g.o.s. apprendeva che un calciatore dell’Avellino, mentre rincasava con la propria autovettura, aveva subìto un’aggressione fisica da un gruppo di ultras. Venivano immediatamente avviate le prime indagini che permettevano di riscontrare la fondatezza della notizia e di ricostruire, seppur sommariamente, i fatti. Nei giorni successivi, la visione delle immagini del sistema pubblico di videosorveglianza del luogo in cui è avvenuto l’episodio criminoso e le successive investigazioni consentivano di ricostruire l’esatta dinamica della vicenda e di identificare compiutamente 4 soggetti del tifo organizzato che, unitamente ad altri ancora da identificare, avrebbero deciso di organizzare una vera e propria spedizione punitiva, conclusasi con la rapina della tuta sportiva con i colori della squadra di calcio dell’Avellino.

Vittima dell’azione era un giovane calciatore straniero, classe 1999, che, mentre viaggiava alla guida della sua auto insieme con un compagno di squadra, veniva affiancato da un’auto con a bordo tifosi ultras, cui se ne univa subito un’altra dal senso opposto di marcia, che lo costringevano a fermarsi. Seguivano fasi concitate con pesanti offese, minacce e violenze fisiche, all’esito delle quali gli ultras si impossessavano della tuta indossata dal calciatore, che pertanto rimaneva pressoché nudo.

Nell’ambito delle indagini è emerso, altresì, che quella notte, in altro luogo, anche un altro giocatore dell’Avellino era stato inseguito da una delle autovetture in uso ad uno dei destinatari delle odierne misure.

Nei confronti dei 4 soggetti identificati, la Procura della Repubblica ha emesso un decreto di perquisizione locale e personale, che, eseguito da personale D.i.g.o.s. il giorno 14 maggio scorso, ha portato al rinvenimento di significativi elementi di riscontro.


Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2022 - 12:01

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