È in uscita il nuovo romanzo di Antonia Calabrese, “Il castigo di Alyssa“, un fantasy contemporaneo ispirato agli archetipi della donna-sirena e della donna-ninfa in cui emergono componenti di conflitto morale e di crisi d’identità.
Tre figure femminili tra mito e realtà, la nonna, la figlia e la nipote, e i loro rispettivi tormenti e ossessioni.
Dal mare insidioso dei racconti omerici una sirena è migrata sulle coste siciliane dove piange tutto il suo perduto amore. Nel corso del suo viaggio fra mare e terra si è lasciata dietro vittime innocenti e ignare. Una seconda possibilità da pagare a caro prezzo è quella donatale da Calipso.
Alyssa rimpiange la sé stessa perduta attraverso un itinerario insolito, metafora del comune disagio dell’essere uomini e al contempo dèi, spirito infinito condannato a esistenze effimere.
Curiosa delle attività ludiche di giovani umani, una notte d’estate Alyssa scopre a sue spese ciò che sarà pronta a insegnare a sua figlia, cioè che costa avere un’anima.
Nessuno è a conoscenza della vicenda che l’ha condotta in giro per il mondo. Sua nipote, Malyka, è decisa a scoprire il suo segreto. La situazione sprofonda a causa del desiderio proibito, amore incestuoso che porta la ragazza a identificarsi con la protagonista delle sue letture e la spinge ad assumere comportamenti pericolosi.
”Ho scritto questo libro per dare rilievo alla tribolazione umana dell’essere spirito infinito condannato a caduche esistenze, anime imperiture costrette in apparenze fugaci; per dire del disagio dell’entità divina asservita alla dimensione terrena, dell’essere uomini e donne e al contempo dèi e sottolineare quanto sia difficile liberarsi – afferma Antonia Calabrese – per ricordare che, come amava ripetere Alyssa “avere un’anima costa, c’è sempre un prezzo da pagare per essere sé stessi” e prima o poi lo impariamo a nostre spese”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Maggio 2022 - 16:23