“Strativari” è uno spettacolo che vuole mettere a fuoco l’immagine di una Napoli multiforme lontana dai luoghi comuni.
Due gruppi musicali diversi per vocazione e storia collaborano con la preziosa complicità teatrale della carismatica attrice Cristina Donadio che, in un’alternanza artistica, rileva il ruolo che al debutto (Napoli Teatro Festival, 2019) era stato di Iaia Forte.
Alternando citazioni a contributi originali Strativari celebra l’immagine inconsueta di una città non etichettabile.
Vista dall’alto Napoli sembra una sola ma al viaggiatore, che sceglie di calarsi nelle sue viscere per attraversarla, rivela i molti strati che la compongono, sovrapposti e percepibili nella loro specificità affascinante eppure indissolubilmente legati in un intreccio di colori, di odori, di suoni.
Non esiste logica che spieghi il mistero di questa osmosi feconda di anime, favorita da legami invisibili che vanno ben oltre la vicinanza fisica. Non bastano occhi, gambe e ragione per viaggiare attraverso la città a strati: ci vuole la musica.
Un vero viaggio immersivo e trasversale che unisce musicisti e attori; che resta sospeso tra spettacolo teatrale e concerto ma in maniera originale che offre agli ascoltatori una panoramica sui generi musicali diversi tra loro ricco di combinazioni sorprendenti e attuali in grado di attirare l’interesse anche dei giovanissimi che hanno la curiosità di
ascoltare qualcosa di inconsueto.
“Strativari” è concepito come una suite e si compone di otto movimenti (con un Prologo ed un Epilogo) differenti per colori, dinamiche ed atmosfere. Otto tavole, otto ritratti emotivi che toccano altrettanti affetti – il ricordo, la passione, il gioco, lo scontro, la fatica, la denuncia, il desiderio, la devozione – esplorati dal punto di vista dei napoletani.
“Ho sempre amato “giocare con la musica” in palcoscenico e questa occasione, attraverso i sentimenti che mi appartengono, mi permette di confrontarmi con il suono di strumenti classici e inventati – dichiara Cristina Donadio. Strativari è un viaggio misterioso, mi attrae e lo sento mio; mi permette di entrare in simbiosi con le contraddizioni di una Napoli, ricca di stimoli vitali e artistici, che affascina sia nei sentimenti d’odio che d’amore.
Fin da subito ho amato Strativari, non appena mi hanno proposto di partecipare mi sono buttata ” ‘acapasotto ” nel progetto lasciandomi andare alla passione, senza ragionarci troppo. Voglio lasciarmi andare e farmi travolgere dalle canzoni, dal rumore, dalla melodia, dalla parola e dalle suggestioni che grandi musicisti mi trasmetteranno in scena“.
“L’idea di questo spettacolo – ci spiega Maurizio Capone frontman dei BungtBangt – nasce molti anni fa. Già dal lontano 1999 avevo l’intenzione di contaminare la nostra strumentazione, fatta di materiali riciclati, con la musica classica. Strativari debutta nel 2019 grazie alla visione del Direttore del Campania Teatro Festival Ruggero Cappuccio.
Dalla performance nel cortile d’onore di Palazzo Reale a Napoli è iniziato un viaggio musicale che ha portato i BungtBangt a collaborare anche con il prestigioso Stresa Festival 2021, in un dialogo sonoro con I Solisti Aquilani per un viaggio musicale dalla Venezia del 1700 fino alla Napoli del 21mo secolo.
Oggi con gli amici di sempre – Solis String Quartet, Stefano Valanzuolo per la scrittura del soggetto, Raffaele Di Florio alla regia – è con noi una grande attrice: Cristina Donadio, che in un’alternanza artistica con Iaia Forte, arricchirà lo spettacolo. Strativari descrive una Napoli fuori dagli stereotipi, anche di quelli di recente nascita, e suggerisce nuove visioni, alternative e di ampio respiro. Sia noi che i Solis sperimentiamo già questo approccio, ognuno a proprio modo; ma questa è una sfida molto ambiziosa che ci porta in ambiti nuovi ed anche molto diversi accostando l’inaccostabile“.
“I Solis hanno un piglio non convenzionale che ben si sposa con il concept artistico di Capone&BungtBangt – dichiara Gerardo Morrone dei Solis String Quartet. L’obiettivo di questo spettacolo è raccontare la nostra città, questa volta avvalendoci dello spessore teatrale di Cristina Donadio. Con un gioco di contrasti mettiamo in relazione Bach, Mozart, Prokof’ev e Viviani con brani originali sia di Capone che dei Solis“.
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