La Commedia dell’arte arriva al Teatro Tram di Napoli dal 22 al 24 aprile con Antonio Gargiulo e il suo spettacolo “Con licenza dei superiori – dentro la maschera nera”, un viaggio nell’anima di Pulcinella.
Quanto pesa una maschera? È facile intuire: pochi grammi di vacchetta – cuoio conciato per fabbricare borse, scarpe e maschere. Ma il peso di una Maschera, antica di centinaia di anni, pregna della vita di milioni di persone, ambasciatrice di mille storie, come si misura? Questo è il punto di partenza di questa mise-en-scène, questa indagine attorno e dentro la prima maschera di Napoli.
Pulcinella non è una Maschera come le altre. Non incarna un tipo, un carattere specifico. Si identifica con un popolo intero, la sua filosofia di vita, il suo rapporto con l’ordine, col potere, coi “superiori”. E con questi viene spesso a patti – che raramente rispetta – e, altrettanto spesso, dileggia fino allo sberleffo più sguaiato, ma mai veramente consapevole.
In scena nella sala di via Port’Alba con Gargiulo, autore e regista, ci saranno Sara Saccone, Vito Pace, Antonia Baiano, Emiliana Bassolino e Stefano Quisisana.
Pulcinella è Maschera d’amore e col potere ha per forza un rapporto conflittuale. E, come sempre in questi casi, è proprio dal conflitto che deriva la definizione di una identità riconoscibile.
Pulcinella non sarebbe ciò che è se non dovesse costantemente confrontarsi con prepotenze e angherie che si autodefiniscono “potere indiscusso”. Così si andrà in scena sempre in cerca di un permesso, una licenza, un riconoscimento, senza il quale ogni passo è fine a se stesso.
“Con licenza dei superiori – dentro la maschera nera” è un debutto, anche se da quasi vent’anni Gargiulo calza la maschera di Pulcinella, dal 2012 con la sua compagnia con cui, nel 2017, crea il Festival Internazionale “ComeDì, i Giorni della Commedia dell’Arte”, trasformando Napoli nella Capitale Mondiale dell’evento nel 2019 e con maestri di calibro internazionale come Ferruccio Soleri, Claudia Contin Arlecchino, Carlo Boso, Peppe Barra, Fabio Mangolini, i Familie Floez.
“Quella di Pulcinella è una maschera amica e, allo stesso tempo, misteriosa – spiega Antonio Gargiulo –.Calzarla vuol dire sommare alla fatica della interpretazione, il dover sostenere un carico ulteriore fatto della sensibilità, fantasia, fame di vita di un popolo intero… un popolo antico. Per tanti, troppi anni Pulcinella ha smarrito la strada del palcoscenico, vedendosi riservata qualche apparizione folcloristica o relegato a icona di qualche marca di spaghetti. Ci sono tanti artisti che, solo volendolo, potrebbero donare nuova vita a questa maschera gloriosa. Noi abbiamo deciso di provarci. È tempo, credo, che Pulcinella ritrovi la strada di casa”.
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