La macchina dell’accoglienza continua marciare spinta dalle istituzioni e dal terzo settore, e accanto ai bisogni di alloggio e sostentamento si fa carico anche dell’integrazione.
Sono gia’ oltre 10mila i bambini e i ragazzi inseriti nelle nostre scuole, mentre in diverse citta’ sono iniziati i primi corsi gratuiti di lingua italiana per adulti. Dei 4 milioni di ucraini fuggiti dalla guerra, 83.100 sono arrivati in Italia. Tra loro, informa il Viminale, oltre la meta’ sono donne e il 40% minori.
Circa un quarto dei profughi ha trovato riparo in Emilia Romagna, dove gli ingressi ad oggi sono 20.066. Oltre 4mila sono nella sola Rimini, prima citta’ italiana per accoglienza, dove oggi 200 donne e minori ucraini hanno manifestato davanti alla prefettura per opporsi al trasferimento in altre regioni.
In Toscana sono giunti in 8mila, riferisce il governatore Eugenio Giani, mentre il Lazio fa sapere di aver rilasciato 14mila tessere Stp (straniero temporaneamente presente) con cui i profughi possono accedere alle prestazioni del Sistema sanitario. A Milano, spiega il sindaco Beppe Sala, gli arrivi sono nell’ordine di 150 al giorno. In serata intanto sono attesi alcuni dei profughi portati in Italia dalla carovana “Stop the war now” che sabato ha manifestato per la pace a Leopoli con duecento volontari da decine di ong.
Tra loro anche Volodymyr Znameroskyy, un uomo con doppio passaporto italiano e ucraino, residente in Veneto da trent’anni, che il 20 febbraio era andato in Ucraina per i funerali del padre e allo scoppio della guerra, con la legge marziale, era rimasto bloccato nel Paese. Con l’aiuto di Mediterranea Saving Humans e l’intervento della Farnesina, oggi ha potuto varcare la frontiera; ora e’ in viaggio verso casa.
Sul fronte dell’accoglienza la Protezione civile e’ al lavoro per rendere operativo il contributo di 300 euro al mese, per tre mesi, per ogni profugo che provvede da solo all’alloggio (piu’ 150 euro per ogni minore), o in alternativa 30-35 euro al giorno al terzo settore per ogni profugo accolto. Il ministero dell’Interno ha invece pubblicato ieri le linee guida per poter sfruttare ai fini dell’accoglienza 622 immobili confiscati alle mafie. Ma l’impegno delle istituzioni va anche nel verso dell’integrazione, che passa dalla conoscenza della lingua italiana.
Nelle nostre scuole sono gia’ stati inseriti 10.064 minori ucraini. Poco meno della meta’ (4.876) sono bambini delle elementari, 2.467 sono alle medie, 1.930 nella scuola dell’infanzia e 791 alle superiori. “Oggi la guerra si presenta con i volti di questi bambini. Siamo messi a dura prova dall’arrivo di minori che parlano un’altra lingua, ma hanno lo stesso bisogno di pace che possiamo dire in qualsiasi lingua del mondo”, ha osservato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. E per aiutare i piu’ piccoli a sentirsi a casa, la Rai ha reso disponibili su RaiPlay alcuni cartoni animati in lingua ucraina, da “Peppa Pig” a “44 Gatti”.
Per gli adulti, invece, sono gia’ attivi corsi gratuiti pomeridiani e serali di lingua italiana in molti comuni, da Milano a Roma e Latina, da Verona a Lecce passando per Bibbiano. Anche la societa’ Dante Alighieri ha avviato i corsi gratuiti di italiano per ucraini, cui hanno aderito i centri didattici in almeno due dozzine di citta’.Tra le universita’ l’ultima a mobilitarsi e’ la Federico II di Napoli, con dei corsi a distanza per studenti profughi; a precederla nell’iniziativa L’Orientale, sempre nel capoluogo campano.
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