L’Accademia di Belle Arti di Napoli riapre e restituisce a studenti, docenti, studiosi e a tutta la città la Galleria dell’Accademia di Napoli (GAN), completamente rinnovata nell’ordinamento e nell’allestimento.
Ieri l’inaugurazione alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il lungo lavoro di recupero è stato realizzato con la consulenza e sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio ed è stato portato a avanti, nonostante le difficoltà dovuta al periodo pandemico, con l’obiettivo di mettere in luce l’immenso patrimonio artistico dell’Accademia.
”Dopo quattro anni finalmente si riapre la Galleria con un riallestimento – ha detto la presidente dell’Accademia, Rosita Marchese – ed è inoltre una riapertura importante perché dopo il covid è un segnale di vitalità. La nostra è un’Accademia prevalentemente laboratoriale per cui è importante la presenza e dunque ricominciamo”.
Il nuovo allestimento, realizzato dai curatori Federica De Rosa e Marco Di Capua, è stato pensato anche per presentare l’immenso patrimonio dell’Accademia, solo in parte conosciuto, e per molto tempo conservato nei depositi.
Un’opera che ha pertanto consentito una nuova collocazione di una vasta collezione, storicamente di pertinenza dell’Accademia, che è stata così ristabilita nella sua integrità anche grazie alle restituzioni di capolavori ottenute da importanti musei cittadini e accresciuta da opere date in comodato d’uso da artisti o eredi, attualizzando in tal modo quel lavoro di espansione e completamento già avviato nel 2005.
”La Galleria per il momento sarà aperta agli studenti dell’Accademia e agli studiosi – ha spiegato il direttore Renato Lori – ma ci stiamo organizzando affinché possa essere aperta, quanto prima, anche al pubblico perché se è indubbio che scopo principale dell’Accademia è la formazione, noi dobbiamo svolgere anche una funzione di diffusione culturale e dell’arte considerando che ci troviamo al centro di un polo della città dove insistono il Mann, la Galleria Principe, il teatro Bellini e il Conservatorio”.
Il nuovo ordinamento e allestimento della Galleria prevede la collocazione nelle sale di circa 300 opere tra disegni, sculture, dipinti, fotografie e installazioni datate dal Seicento al Duemila, molte delle quali oggetto di intervento di restauro, manutenzione ordinaria e straordinaria a cura della Scuola di Restauro dell’Accademia.
Secondo la volontà dei curatori, la Galleria ripercorre la ricca storia dell’arte napoletana tra percorsi cronologici, tematici e per generi e scuole, attraverso una serie di sale fortemente evocative come ad esempio quella che introduce al Museo con i ritratti dei protagonisti o quella dedicata alla formazione storica dell’Accademia, riabilitando intere fasi come il primo ‘900 e gli anni Trenta.
La nuova Galleria, con l’allestimento di Lucio Turchetta e il visual design di Enrica D’Aguanno, ha l’obiettivo di ”difendere il senso identitario delle collezioni e presentare la storia stessa dell’Accademia e della sua evoluzione nel tempo e dà vita a un’intensa narrazione collettiva, scandita dai tempi, dai temi, dallo stile e dalla personalita’ di ogni singolo autore”.
Un’ala della Galleria, ‘Spazio Lae Vergine’, è stata concepita come una zona libera esclusivamente dedicata alla progettazione di mostre temporanee, dibattiti e presentazioni con lo scopo di ”rafforzare ancor di più l’azione che l’Accademia intende esercitare sulla scena dell’arte italiana in qualita’ di grande laboratorio e centro attivo di ricerca, di studio, di documentazione e di cultura”.
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