Amalfi, compravano colombe pasquali con carte clonate: presi due uomini di origini partenopee. I prodotti venivano immessi in mercati illegali a prezzi inferiori
Avrebbero comprato colombe pasquali con carte di credito clonate. Per questo un 34enne ed un 39enne, entrambi di origini partenopee, sono stati denunciati e dovranno rispondere di truffa, riciclaggio e possesso di documenti falsi.
L’attività è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Amalfi insieme ai colleghi della Tenenza di Ercolano (Napoli). L’operazione è frutto di una denuncia presentata, a Roma, dalla proprietaria di una carta di credito, usata in maniera fraudolenta, per acquistare colombe pasquali per oltre mille euro in una nota pasticceria artigianale della Costiera Amalfitana.
Le indagini hanno subito permesso di evidenziare alcuni ordini che avevano lo stesso indirizzo di destinazione, nel comune di Ercolano, ma erano stati pagati con carte di credito intestate a persone residenti al centro-nord Italia.
I carabinieri, seguendo il corriere durante le consegne, sono giunti nei pressi dell’obiettivo individuato e dopo un attento servizio di osservazione, sono intervenuti durante lo scarico dei prodotti dolciari, presso l’abitazione degli acquirenti.
E’ stata eseguita la perquisizione personale e domiciliare dei due, entrambi gravati da numerosi precedenti di polizia. Nella casa è stato possibile scovare una vera e propria base operativa utilizzata per effettuare le truffe, con ben due computer, una quindicina di cellulari di vario tipo, oltre 80 ricevute di ricariche telefoniche già effettuate ed alcune carte di credito.
Il modus operandi era semplice: per telefono, con artifizi e raggiri, acquisivano i dati sensibili delle carte di credito delle loro vittime, dopo di che le usavano per acquistare i prodotti di loro interesse, in questo caso colombe pasquali “griffate”.
Una volta ricevuto l’ordine, immettevano sui mercati illegali queste prelibatezze a prezzi nettamente inferiori. In casa i carabinieri hanno trovato anche alcuni dolci che, da un’analisi del codice di tracciamento, facevano parte di un lotto gia’ consegnato e per cui vi era stata la denuncia di clonazione della carta che ha dato il via all’indagine.
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