Camorra, per ogni concerto doveva pagare una percentuale, cosi’ come per ogni matrimonio o cerimonia in cui veniva invitato.
Il cantante neomelodico napoletano Pino Franzese, (che non risulta indagato) molto noto in Campania, era uno dei ‘mezzi’ usati dalla camorra, in particolare dai gruppi di Arzano, per riciclare i soldi provento dello spaccio e delle estorsioni.
Lo spiega il gip di Napoli, Isabella Iaselli, nell’ordinanza che ha portato all’arresto di 27 persone legate al gruppo cosiddetto della ‘167’. In particolare Pasquale Cristiano, ritenuto capo dell’omonimo gruppo malavitoso, aveva un rapporto stretto con Franzese cosi come raccontato anche dal collaboratore di giustizia Vincenzo Iuorio.
“Il cantante era un vero e proprio investimento per Cristiano…” che in cambio del finanziamento per l’incisione di un disco, “gli versa una percentuale sugli incassi per le partecipazioni a feste e ricevimenti”, ha detto ai pm della Dda il 27 gennaio dell’anno scorso.
“La natura del rapporto e’ confermata anche dall’offerta di 50mila euro che Cristiano avrebbe ricevuto per poter subentrare nella gestione delle attivita’ dell’artista”, scrive il giudice, raccontando del profilo criminale del pregiudicato arrestato.
Il gip ritiene che il rapporto tra Cristiano e il cantante “oltre a costituire un modo per reimpiegare e ‘ripulire’ i proventi delle attivita’ illecite… rappresenta una delle tante manifestazioni, sempre piu’ diffuse nell’ambito della criminalita’ organizzata negli ultimi anni, per diffondere modello di comportamento e riaffermare non solo il controllo del territorio strettamente inteso, ma anche costumi e stili di vita che, soprattutto grazie alla comunicazione attraverso i social network, fanno presa sui piu’ giovani e rappresentano una vera e propria forma di proselitismo e reclutamento”.
E quando il boss poi rivale Giuseppe Monfregolo era vicino a Cristiano, gli chiese ‘in prestito’ il cantante per un concerto con tanto di impianto stereo e luci da organizzare davanti al carcere di Napoli a Secondigliano.
In un’altra intercettazione, in cui a parlare sono i fratelli Giuseppe e Mariano Monfregolo, si evince che in occasione dell’onomastico del detenuto Pietro Cristiano i due hanno organizzato il concerto con il neomelodico.
Il cantante, secondo gli inquirenti, aveva forti rapporti di amicizia con Cristiano, come dimostrano immagini sui social raccolte dagli investigatori dove vengono ritratti su una barca, a torso nudo, peraltro con addosso lo stesso tatuaggio.
Ma il boss Pasquale Cristiano aveva riciclato i proventi illecito anche attraverso un autonoleggio e con l’acquisto di una villetta a Diamante, in Calabria, intestata a una societa’ svizzera. E’ quanto contenuto nell’ordinanza cautelare firmata dal gip di Napoli.
@RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 27 Aprile 2022 - 16:03