Il broker eToro è uno dei più importanti artefici del boom del trading online a cui stiamo assistendo ormai da quasi tre anni. Esattamente un anno fa il noto intermediario pubblicava sul suo sito la notizia relativa al raggiungimento dei venti milioni di utenti nel mondo. Nel corso del 2021 il numero dei nuovi iscritti alla sua piattaforma è cresciuto a ritmi sorprendenti, in netto aumento rispetto all’anno precedente.
Molte persone sono convinte che alla base di questo clamoroso avvicinamento del grande pubblico ai mercati finanziari ci sia la pandemia. È vero che molti hanno dovuto cercare dei modi alternativi per crearsi un reddito e che la gente costretta a rimanere in casa ha scoperto delle nuove realtà, ma le prime avvisaglie della crescita del trading erano evidenti ben prima. Il vero motivo va individuato nel miglioramento delle piattaforme, che oggi sono stabili, complete ed intuitive.
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I motivi del successo di eToro
Il successo di eToro viene spiegato dal suo co-fondatore, Yoni Assia: secondo lui, il broker ha conquistato la fiducia degli utenti perché la sua piattaforma offre un accesso semplice ai vari asset, presenta un’interfaccia facile ed intuitiva (anche nella versione mobile) e consente di beneficiare di una serie di risorse di educazione finanziaria. Per avere un’opinione più obiettiva è possibile leggere la recensione in cui giocareinborsa.com spiega come funziona etoro, una delle piattaforme più utilizzate dagli utenti.
Informarsi prima di aprire un account è importantissimo: la fase della scelta del proprio intermediario di riferimento è un passo cruciale nella carriera di un trader. Il primo aspetto di cui si deve tenere conto è quello relativo alla sicurezza. Da questo punto di vista eToro dà ampie garanzie, visto che è regolamentato dalla CySEC (ma ha ottenuto la licenza anche da altre autorità di controllo come FCA, ASIC e FSAS) ed è autorizzato dalla Consob.
Asset disponibili e costi per l’utente
Gli utenti del broker hanno tante opzioni di investimento a loro disposizione. Con i CFD è possibile negoziare svariati asset: azioni, indici, criptovalute, valute, fondi e materie prime. È possibile anche acquistare quote ETF, ma a differenza di altri concorrenti eToro permette di investire in modo diretto sul mercato azionario e su quello criptovalutario. Si tratta in pratica di una piattaforma ibrida che permette di investire sui mercati sia in modo diretto che in modo indiretto.
Per l’acquisto diretto delle azioni non è prevista l’applicazione di alcuna commissione. Chi invece opera tramite i CFD va incontro a due tipologie di costi: lo spread e le commissioni di overnight. Tra i costi di cui deve tenere conto il trader ci sono anche quelli fiscali: eToro non agisce come sostituto di imposta, quindi le eventuali plusvalenze realizzate tramite le attività di investimento devono essere dichiarate dall’utente stesso. Anche le minusvalenza vanno dichiarate, ma su queste ovviamente non si deve pagare nessuna tassa.
Il social trading e le altre caratteristiche della piattaforma
Nel corso degli anni eToro è riuscito a costruirsi la fama di broker innovativo e capace di offrire soluzioni per utenti di ogni livello, dal novellino al più esperto. Una delle peculiarità distintive del broker è rappresentata dalle funzionalità di social trading e di copy trading. La prima permette agli utenti di scambiarsi consigli e opinioni, mentre la seconda consente di replicare in maniera automatica i trader esperti che si decide di copiare.
Se sfruttate nel modo corretto, queste funzionalità non solo permettono di ottenere dei risultati fin da subito, ma anche di imparare e migliorarsi. Alla base del successo dell’intermediario c’è anche la qualità della piattaforma: la sua interfaccia intuitiva potrebbe far pensare ad un qualcosa pensato solo per i principianti, ma in realtà si tratta di una soluzione completa, con tutti gli strumenti più avanzati dedicati agli operatori più esperti. Le stesse caratteristiche si possono trovare anche nella versione mobile, con un’applicazione disponibile sia per iPhone che per dispositivi Android.
Articolo pubblicato il giorno 4 Aprile 2022 - 10:53