Era incensurato e non aveva mai avuto problemi con la legge Andrea Rossin, il 44enne che all’alba si e’ tolto la vita dopo aver ucciso i figli Giada e Alessio nella villetta di via Pezza a Mesenzana in provincia di Varese.
Andrea Rossin soffriva da tempo di problemi psichiatrici. È quanto emerso dai primi accertamenti delle forze dell’ordine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese, sull’omicidio di Giada e Alessio Rossin, di 12 e 7 anni, ammazzati dal padre con una coltellata al cuore. L’uomo non accettava la fine della relazione con la madre dei due ragazzini.
Marito e moglie si erano separati da un paio di settimane e Andrea Rossin tormentava la donna. Ma, di questa vicenda, non risultano precedenti denunce. Non e’ ancora stato reso noto se l’uomo fosse in cura presso qualche struttura.
“Per questa vicenda non risultano precedenti giudiziari e di polizia”, precisa il magistrato. “E’ una triste occasione per confermare che ogni violenza va denunciata per tempo e con fiducia”, conclude Borgonovo nella nota.
L’uomo dopo aver lavorato come frontaliere in Svizzera, ultimamente faceva come operaio dei lavoretti saltuari. Secondo quanto emerso dal sopralluogo dei Carabinieri della compagnia di Luino e del nucleo investigativo di Varese, Rossin ha utilizzato un coltellaccio da cucina per ammazzare la bambina di 13 anni e il fratellino di 7.
E con la stessa lama si sarebbe ucciso con un fendente al petto. Al momento in casa gli investigatori, diretti dalla procura di Varese, non hanno trovato biglietti o messaggi lasciati da Rossin per spiegare i motivi del gesto.
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Articolo pubblicato il giorno 24 Marzo 2022 - 15:40