L’azienda fallita, Assets, è a Vicenza ma l’effetto arriva lontano: fino a Nola, a Napoli, e si concretizza nel divieto temporaneo di “esercitare attività imprenditoriale di qualsiasi natura e in qualsiasi forma sia individuale, che associata o societaria” a carico di Antonio Di Vincenzo e Francesco di Vincenzo, amministratori e gestori di Imap export ma il cui nome è legato al marchio di abbigliamento per l’infanzia Original MARINES, che in Italia ha attivi quasi 500 punti vendita in franchising. Sono loro i destinatari di una misura interdittiva disposta dal gip del Tribunale di Vicenza, su richiesta della Procura, ed eseguita oggi dai finanzieri.
L’accusa è in relazione ai reati di concorso esterno in più condotte di bancarotta fraudolenta-patrimoniale ed “impropria” per effetto di operazioni connesse al fallimento (datato marzo 2018) di una srl, la Assets, che operava in franchising, come spiega un comunicato della Gdf.
E’ proprio da quel fallimento che è partita l’indagine della Procura di Vicenza, che poi ha ricostruito i fatti accaduti anche negli anni precedenti, a partire dal 2011; nell’indagine sono coinvolti anche l’amministratore e legale rappresentante della società fallita e l’agente di zona per la rete di affiliati alla Imap.
Gli investigatori raccontano di aver scoperto che all’affiliato vicentino veniva ad esempio imposto di acquistare merce da rivendere al dettaglio “per quantitativi non sostenibili”, causando un progressivo aumento dell’invenduto in magazzino, “con conseguente forte indebitamento” della srl. Sarebbero poi state imposte varie campagne promozionali con sconti che però non garantivano alcun adeguato margine di guadagno.
Inoltre, si sarebbe progressivamente fatta aggravare la situazione di indebitamento del negozio vicentino con forniture di merci imposte dalla ‘casa madre’ di Nola “con finanziamenti ‘baciati’ erogati dalla società nolana al fine di consentire alla società franchìsee di onorare, alle diverse scadenze, le ricevute bancarie emesse a fronte delle forniture di merci”.
Infine, il rapporto di franchising sarebbe stato interrotto bruscamente quando la srl era ormai sull’orlo del fallimento per poi stipulare un contratto che compensasse l’esposizione debitoria di oltre 800.000 euro con la cessione alla Imap della quasi totalità dell’attivo patrimoniale, degli arredi dei cinque esercizi di vendita e dell’avviamento, “con corrispettivo pregiudizio per gli altri creditori”.
La nota della Gdf precisa che “il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”.
Sulla gestione dei negozi in franchising del marchio Original MARINES da parte dell’azienda madre, ha di recente acceso un faro anche l’Autorità garante per la concorrenza, che nel dicembre 2021 ha avviato un’istruttoria con l’ipotesi di abuso di dipendenza economica (contestato anche dalla indagine nata a Vicenza).
Articolo pubblicato il giorno 24 Marzo 2022 - 19:43