ÂÂLe antiche osterie dellâÂÂ800 lungo la Napoli â Reggio Calabria dellâÂÂâÂÂ800 quella Via Regia Borbonica che abbiamo riportato alla luce ora e che potrebbe essere itinerario turistico dalla Campania alla Calabria. Ad esempio è stata rintracciata la stazione di posta della Duchessa. In una Contrada che si chiama Vignali tra Serre ed Auletta che sono due comuni della provincia di Salerno câÂÂè lâÂÂantico percorso romano della Via Popilia che costeggia un piccolo corso dâÂÂacqua e subito dopo un ponte in pietra abbiamo ritrovato un caseggiato rurale.
Tale caseggiato era la Taverna di un certo Messer Giacomo, riportata in alcini documenti storici come esistente giàa partire dal XVI secolo. Un resto di architrave, ritrovato recentemente nel terreno intorno allâÂÂedificio, reca incisa la data del 15961! Un percorso davvero interessante e sorprendente. Taverne, osterie, stazioni postali dellâÂÂ800 lungo la Via Regia Borbonica. Ad esempio Sicignano degli Alburni era punto di passaggio ma anche importante luogo di sosta per i viaggiatori che si spostavano lungo lâÂÂarteria consolare che incrocia la stessa Via Regia, in quanto sede di numerose taverne ed osterie. In questa zona, in particolare nel tratto tra le frazioni di Scorzo e Zuppino, recenti studi archeologici hanno collocato la mansio âÂÂNares LucanaeâÂÂ, ovvero la stazione di posta segnalata sulla Tavola Peutingeriana lungo lâÂÂantica Via Popilia.
Il toponimo Nares, di origine osco-sabina, sta a significare âÂÂsorgentiâÂÂ; in effetti il sito archeologico, ubicato sotto il monte Alburno, è ricco di grosse fonti dâÂÂacqua che vengono utilizzate oggi per lâÂÂirrigazione dei terreni circostantiâÂÂ. Lo ha affermato Luca Esposito, storico della cartografia del Regno di Napoli, architetto, che dopo uno studio di ben 8 anni ha ritrovato la Napoli â Reggio Calabria dellâÂÂ800: la Via Regia Borbonica e lâÂÂha anche geo â referenziata sui sistemi satellitari.
Il 26 Marzo â alle ore 11 â dallâÂÂEpigrafe del 1779 che si trova a Serre, Vienna Cammarota, Ambasciatrice di Archeoclub DâÂÂItalia e Guida Ambientale Escursionistica di Assoguide, inizieràunâÂÂaltra, grande impresa: attraverseràben 22 comuni: Serre (Sa), Postiglione (Sa), Sicignano degli Alburni (Sa), Petina (Sa), Auletta (Sa), Pertosa (Sa), Polla (Sa), Atena Lucana (Sa), Sala Consilina (Sa), Padula (Sa), Montesano (Sa), Casalbuono (Sa), Lagonegro (Pz), Rivello (Pz), Nemoli (Pz), Lauria (Pz), Castelluccio Superiore (Pz), Castelluccio Inferiore (Pz), Laino Borgo (Pz). Rotonda (Pz), Morano Calabro (Cs), Castrovillari (Cs). Vienna dunque attraverseràla Napoli â Reggio Calabria dellâÂÂ800 tra stazioni postali, borghi, antiche taverne.
âÂÂNumerosi sono i viaggiatori che nei loro racconti descrivono le taverne dello Scorzo, a partire da Marco Tullio Cicerone, in fuga da Roma nel 58 a.C., fino a Giuseppe Garibaldi, alla testa delle sue camice rosse. Molto rinomate erano le pietanze servite in questi locali â ha proseguito Luca Esposito â e la buona resistenza dei cavalli e dei muli che si potevano cambiare presso le stazioni di posta. Lungo la Via Regia Borbonica che abbiamo ritrovato non solo è possibile notare le antiche stazioni postali ma anche le taverne ed osterie di allora ed i lavatoi! Ma è tutto il tratto, dalla Duchessa fino ad Auletta, ad essere ricco di osterie, bettole, locali di ristoro, tanto da essere conosciuto fin dallâÂÂantichitàcome Strada delle Taberne, complice probabilmente anche la particolare salubritàdellâÂÂaria e lâÂÂabbondanza di acque sorgive.
E addirittura in alcuni passi letterari del tempo queste Osterie vengono anche ben descritte. Ad esempio ad Auletta câÂÂera una postazione con caserma di gendarmeria e taverna. E questa postazione lâÂÂabbiamo ritrovata. Si tratta di una costruzione, allâÂÂingresso dellâÂÂabitato di Scorzo. Un edifico di ben due piani con un bel portale in pietra sopra il quale il concio chiave reca inciso lâÂÂanno 1821. Sulla facciata campeggia la seguente insegna: dal 1821 âÂÂLa Tavernaâ ristorante, pizzeriaâ¦âÂÂ.
Attraversando lâÂÂabitato dello Scorzo si notano diversi portali in pietra, su alcuni dei quali sono visibili le date di costruzione risalenti ai primi dellâÂÂOttocento.
CâÂÂè anche la piccola Chiesa di S. Antonio. Costruita nel 1684, come risulta dalla data sul portale di ingresso, si suppone che fosse una chiesa per i postiglioni, le carovane e per i pochi abitanti che gestivano le taverne. Nei pressi della Torre di S. Angelo della Serra, torretta di avvistamento di epoca longobarda, ci sono i ruderi dellâÂÂalloggio del corpo di guardia ma abbiamo ritrovato anche notevoli tratti di una cinta muraria.
Eâ una strada molto impegnativa ed in particolare verso Auletta si riscontrano discese e salite in forte pendenza.
âÂÂPoco fuori il centro abitato di Scorzo si incontra sulla destra un grosso caseggiato diruto, posto su due livelli. Si tratta dellâÂÂex Taverna dellâÂÂAnnunziata menzionata in un documento del giugno del 1697 in cui si parla anche di una piccola cappella ad essa attaccata . Il fabbricato è evidentemente segnalato anche sullâÂÂAtlante Borbonico, sulla destra, subito dopo S. Antonio.
Zuppino è la frazione più grande del comune di Sicignano degli Alburni, anchâÂÂessa come lo Scorzo sviluppatasi lungo la consolare regia data la presenza di taverne e ostelli per la sosta dei viaggiatori. Taverne ed antiche fontane, davvero splendide! Infatti nellâÂÂattraversare questa piccola località, oltre alle solite costruzioni dai caratteristici portali in pietra di inizio Ottocento â ha continuato Luca Esposito â si può notare una piazzetta nella quale è collocata, a sinistra, una chiesa risalente agli inizi del Novecento, mentre a destra, sul fondo della piazza, unâÂÂantica fontana dalla quale sgorga un forte getto dâÂÂacqua. Di sicuro questa fonte era giàpresente fin dal periodo romano.
La località, sulla mappa ottocentesca, viene denominata âÂÂSupinoâ a confermare lâÂÂipotesi di alcuni storici locali secondo i quali il nome prenda origini dallâÂÂespressione romana âÂÂSub pinusâ (sotto il pino), una grossa conifera che offriva refrigerio ai milites che sostavano nei pressi di quella che doveva essere la Statio Nares Lucanae. Anche Zuppino era provvista della sua taverna: si tratta dellâÂÂedificio che sorge in piazza di fianco alla fontana, oggi palesemente rimaneggiato, ma della cui struttura originaria sono ancora visibili i due massicci barbacani angolari. Denominata anche come taverna âÂÂFiumicelloâÂÂ, perché situata proprio di fianco alla sorgente dâÂÂacqua, si ha menzione di essa giàa partire dal XVI secolo, mentre in un documento del 1697 viene riproposta una precisa descrizione degli ambienti interni. A circa 200 metri dopo la piazzetta, allâÂÂuscita del piccolo centro abitato, sulla sinistra si trova il bivio con la S.P. 36 che conduce al raccordo autostradale Sicignano-Potenza.
Tale strada, indicata chiaramente anche sullâÂÂAtlante Borbonico, collegava la Strada Regia al Castello di S. Nicandro, oggi detto S. Licandro, unâÂÂantichissima struttura militare costruita dai normanni intorno allâÂÂanno 1000 e di cui oggi sono ancora visibili i ruderi nei pressi del fiume Tanagro. Dal castello era possibile presidiare il corso fluviale per difendersi dalle pericolose incursioni saracene. Esso viene menzionato giànel 1080 da Amato da Montecassino, nella sua celebre âÂÂHistoria NormannorumâÂÂ, citando gli eventi che nel 1054 portarono Guglielmo ed Unfredo di Altavilla, mercenari del principe longobardo di Salerno Gisulfo II, alla conquista della roccaforte, sancendo lâÂÂinizio della conquista normanna dellâÂÂItalia meridionale, completata nel 1077 con la resa di Salerno a Roberto il Guiscardo.
Dal sisma del 1982 il castello è inagibile, ridotto in stato di rudere e raggiungibile solo a piedi mediante una strada in terra battuta. Il nostro obiettivo è che la Via Regia Borbonica lungo la quale abbiamo ritrovato le antiche taverne, le osterie di un tempo, ben 14 tratte postali ottocentesche ma anche Castelli e Palazzi, possa essere al centro dei fondi PNRR e dei vari bandi divenendo così patrimonio turistico!âÂÂ.
Via romana Popilia e Percorso Borbonico insieme! Ma anche la Taverna dove alloggiò Giuseppe Garibaldi!
âÂÂAnche dopo lâÂÂabitato di Zuppino il tracciato stradale borbonico coincide con esattezza allâÂÂattuale Statale, mentre non si hanno riscontri certi in merito al percorso della Via Popilia, sebbene alcuni archeologi sostengano che questa cammini pressoché parallelamente alla S.S. 19, lato sinistro, fino al ponte romano sul Tanagro, oltre il quale la consolare romana si inoltra nellâÂÂinterno in direzione del piano della Cerreta, nel comune di Auletta. Questa teoria è stata rafforzata dalla scoperta dei resti crollati di un ponte sul torrente Petroso â ha concluso Luca Esposito â rinvenuto nella fitta boscaglia ai piedi del promontorio di Castelluccio Cosentino. Ed ecco la Taverna dellâÂÂOlmo o Taverna dellâÂÂUrmo, un edificio su due livelli ben conservato, a cui è addossato un muro parzialmente diroccato con un portale ad arco in pietra. LâÂÂedificio sorge dove anticamente erano i confini tra Sicignano e Castelluccio e risulta documentato giànel 1697.
Gli appunti di storia locale, infine, parlano della solita sosta, anche in questa struttura, dellâÂÂeroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi. Superata anche la Taverna di S. Giuseppe, altro edificio di interesse storico, la strada incrocia il corso del torrente Petroso, superandolo grazie ad un ponte che conserva la struttura originaria settecentesca, nascosta dalla vegetazione.
Il restringimento della carreggiata in corrispondenza del ponte testimonia lâÂÂantichitàdello stesso. Immediatamente dopo il ponte, esattamente al km 38-II, compare sulla destra la sagoma di un grosso caseggiato rurale: si tratta della Taverna segnalata in mappa dopo il miglio. Dunqur un lavoro durato 8 anni di ricerca che vuole offrire al territorio una grande opportunitàper il suo sviluppo turistico!âÂÂ.
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