Turbativa d’asta, corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio: un imprenditore e un funzionario comunale sono indagati per irregolarità nella raccolta dei rifiuti e violazione della normativa su appalti e contratti pubblici.
I carabinieri di Benevento hanno eseguito una misura cautelare interdittiva di 12 mesi nei confronti di un imprenditore di 51 anni, gestore di fatto di Società cooperativa sociale Onlus di Cervinara attiva nella raccolta rifiuti. L’imprenditore è indagato dalla Procura di Benevento per i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto ai doveri d’ufficio in concorso con un dirigente comunale responsabile dell’Area tecnica dei Comuni di Cusano Mutri e Durazzano, in provincia di Benevento, accusato di aver accelerato pagamenti dovuti e bloccato le procedure di gara per l’affidamento del servizio in cambio di utilità personali.
Le indagini sono partite dalla denuncia di un altro imprenditore secondo cui, tra il 2013 e il 2019, i due si sarebbero accordati, in maniera ‘collusiva’ per le gare d’appalto da bandire. L’imprenditore avrebbe, mediante accordi collusivi con il pubblico agente e in concorso con quest’ultimo, turbato il procedimento amministrativo che avrebbe dovuto stabilire il contenuto degli atti di affidamento diretto e in proroga così da condizionare la modalità di scelta del contraente e favorire la Società cooperativa, legalmente rappresentata dalla cognata ma gestita di fatto dall’indagato, per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti differenziati (carta, cartone, vetro e plastica e fitto cassoni a tenuta) del Comune di Durazzano (Bn), per l’importo complessivo di 605.617,91 euro.
Le stesse modalità ritenute illecite venivano adoperate per l’affidamento del servizio di ‘Raccolta (porta a porta), trasporto rifiuti, conferimento (e relativo pagamento) presso impianti autorizzati e gestione isola ecologica nel territorio del Comune di Cusano Mutri’, dal 04 gennaio 2016 all’8 agosto del 2019 per un importo complessivo superiore a 1,2milioni di euro. Il funzionario comunale avrebbe, secondo le indagini, frazionato l’appalto relativo ai servizi di raccolta dei rifiuti, procedendo ad affidarlo in maniera diretta alla onlus, attraverso il sistema di proroga. In cambio, il funzionario avrebbe ricevuto dall’imprenditore “utilità personali”.
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