I rincari energetici di bollette, benzina e gasolio si scaricano sui prezzi del carrello della spesa con aumenti tendenziali che vanno dal 9% per la farina al 12% per la pasta, al 6% per il pesce all’11% per il burro, dal 7% per la frutta al 17% per la verdura fino al 20% per gli oli di semi come il girasole importato dall’Ucraina che ha dovuto interrompere le spedizioni.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento all’ipotesi di un decreto taglia-prezzi alo studio del governo per contenere i rincari. “In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio – sottolinea la Coldiretti – ha un effetto -alanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni.
L’aumento dei costi si estende- precisa la Coldiretti – all’intera filiera agroalimentare. Per il balzo dei costi energetici – sottolinea la Coldiretti – l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni, allevamenti, e industria di trasformazione nazionale ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5,6 milioni di italiani che si trovano in una situazione di indigenza economica.
Il caro energia – continua la Coldiretti -ferma i trattori nelle campagne, spegne le serre di fiori e ortaggi e blocca i pescherecci italiani nei porti, aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari”. “Bisogna intervenire per contenere il caro gasolio e ridurre la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Articolo pubblicato il giorno 15 Marzo 2022 - 14:24