Cingolani: “Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi.
La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”, “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”.
Sul gas “è necessario stabilire prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare, è fondamentale. Chiunque esporta gas non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato; si può discutere intorno ad una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa”, ha detto Cingolani sottolineando che se lo fa uno stato da solo è un mercato troppo piccolo; se lo fa la Ue no .”E se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica”.
L’ Italia, ha detto il ministro, non può cambiare ora il proprio paesaggio energetico, si impiegherebbe troppo tempo: possiamo però sfruttare al massimo i giacimenti di gas gia esistenti. “Ciò significa 2,5 milairdi di metri cubi di gas in più che possiamo offrire a prezzo controllato alle pmi energivore”.
Sul nucleare, invece, afferma: c’è stato un referendum e ora non avrebbe senso costruire centrali nucleari in Italia. Il ministro sottolinea che però “quello che dobbiamo fare è prendere l’occasione delle nuove tecnologie investendo ora in ricerca e sviluppo in modo almeno da preparare il futuro”.
Articolo pubblicato il giorno 12 Marzo 2022 - 14:30