“Vuol dire che doveva andare cosi’, non possiamo fare niente per cambiarlo, ma sicuramente non possiamo sporcarci la faccia, almeno quella ce la vogliamo tenere pulita”.
A parlare e’ Maddalena Imperatore, ora 39enne, moglie di Roberto Manganiello, reggente del clan di Gennaro e Gaetano Marino, vertici dell’omonimo clan delle “Case Celesti” di Secondigliano, in quanto loro nipote, intercettata dalla polizia giudiziaria nel settembre 2016 mentre parla con la suocera, Lorenza Marino, dopo un colloquio in carcere con il marito.
La donna e’ sconvolta: Roberto Manganiello (arrestato proprio nel 2016 dopo un periodo di latitanza) le ha infatti comunicato che intende ammettere le sue responsabilita’ circa i reati che la Procura antimafia di NAPOLI gli contesta. E lei preferisce conservare la sua posizione in seno al clan piuttosto che lo sconto di pena per il marito (“…voglio restare pure altri dieci anni di’ piu’ sola io pero’ voglio stare pulita, o no? … tra venti e trenta che li cambia…”).
La conversazione e’ contenuta nell’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di NAPOLI ha rigettato la richiesta di arresto per associazione mafiosa di Immacolata Rispoli, detta Tina, vedova del boss Gaetano Marino. Per i giudici quel colloquio con la suocera dimostra che la donna speri, scrivono i giudici “…che il marito ritorni sulla sua scelta, afferma di ‘voler continuare a sognare’, dove il suo ‘sogno’ consiste nel continuare ad essere rispettata e ammirata dai sodali del clan.
Spera che il marito opti per una scelta diversa, e di conseguenza per condanna molto piu’ severa – piuttosto che patire l’onta di un pentimento, continuando ad essere rispettata e ammirata dai sodali del clan”. “…Io se devo farmi io vita mia da sola, senza di te me la voglio fare per una motivazione, per una cosa buona, – dice ancora la donna – non che poi deve essere pure criticate e devo essere pure derisa, perche’ un domani i miei figli si fanno grandi…, i figli miei un domani si’ fanno grandi e i figli miei non devono poter mai dire: ‘papa’ ma che hai fatto? Ma che hai dello? Ma che hai combinato?’…”.
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