Un attacco senza precedenti con un manifesto in cui si “annuncia” la prossima morte del comandante della polizia locale di Arzano.
La camorra e in maniera particolare il pericolosissimo clan della 167 di Arzano alza il tiro e lo fa in modo plateale.“Il 10 marzo e’ deceduto il signor Biagio Chiariello… colonnello qui stiamo ad Arzano, no a Frattamaggiore, qui ad Arzano casino non ci piace”.
Questo il minaccioso testo del manifesto funebre, che annuncia la morte del comandante della Polizia Locale di Arzano ,Biagio Chiariello con tre giorni di anticipo, trovato sulle mura dell’ufficio che ospita gli uffici dei vigili urbani.
Non è la prima volta che il comandante Chiariello subisce minacce: a metà dello scorso febbraio durante gli accertamenti anti abusivismo nel cosiddetto rione “167” di Arzano, ha ricevuto analoghe minacce nel corso di una perquisizione proferite da una persona sottoposta a indagine.
Il colonnello dalla metà del 2021 sta conducendo il censimento, sempre inquadrato in un’operazione anti abusivismo, delle abitazione della zona del “167” che hanno anche portato all’ abbattimento di alloggi nei quali vivevano persone ritenute legate a personaggi della criminalità organizzata.
Immediata è arrivata la solidarietà del presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra: “Ad Arzano, ove mi sono recato poche settimane fa per dare solidarietà al comandante della Polizia Municipale, qualcuno manda messaggi assolutamente sgradevoli.
Minacce di morte al comandante Biagio Chiariello con un manifesto funebre affisso all’interno del comando della Polizia locale, di questo sono stati capaci. Qualcuno evidentemente non gradisce il suo lavoro.
All’interno del comando della Polizia locale è stato rinvenuto, affisso sul muro interno al parco macchine, un necrologio per il comandante Chiariello impegnato da tempo al ripristino della legalità e nella lotta contro il clan della 167. Un manifesto funerario con tanto di foto del comandante e con scritte frasi eloquenti
Solidarietà a Chiariello. Ora si indagherà per accertare cosa sia avvenuto, ma non si può accettare sotto silenzio quanto accaduto”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Marzo 2022 - 11:46