“Se mai mi succede qualcosa e sono in coma, tenuto in vita da una macchina, voglio che tu stacchi la spina. Voglio che me lo prometti”. A rivolgere la struggente richiesta è stato Alain Delon, 86 anni, al figlio Anthony.
Lo racconta quest’ultimo nel libro autobiografico appena uscito in Francia ‘Entre chien et loup’. Una richiesta, quella di Delon senior, arrivata all’indomani della morte della madre di Anthony, Nathalie, morta il 21 gennaio 2021 e divorziata da Alain dal 1968.
Alain Delon, che ha anche la cittadinanza della Svizzera, paese in cui risiede, negli ultimi anni non ha perso occasione per ribadire di essere favorevole all’eutanasia. Ed e’ rimasto molto colpito dal modo in cui il figlio Anthony si e’ occupato degli ultimi istanti di vita della madre, Nathalie, ex moglie di Delon scomparsa nel gennaio 2021 per un cancro al pancreas.
Invitato negli studi della radio francese RTL in occasione dell’uscita del suo libro dedicato alle vicende familiari, “Entre chien e loup”, ad Anthony e’ stata chiesta conferma di quanto scritto, e cioe’ che il padre gli avrebbe fatto promettere di essergli vicino aiutandolo nel trapasso: “si’, e’ vero, me lo ha chiesto”, ha ammesso il figlio. “E’ vero che ho ‘accompagnato’ mia madre – ha detto Anthony, 57 anni anche lui attore – ed e’ vero che lei voleva morire cosi’ come aveva vissuto, e cioe’ quando lo avesse deciso. Per questo aveva scelto l’eutanasia”.
Fino alla fine, Anthony e’ stato accanto alla madre Nathalie, che a sua volta e’ stata attrice e regista, senza tuttavia trovarsi nella situazione di dover ricorrere all’eutanasia, pratica non prevista dalla legge in Francia: “per fortuna – ha raccontato – non abbiamo dovuto far ricorso a quel procedimento. Dico per fortuna perche’ tutto era pronto. Avevamo la persona”, ha spiegato. “Per noi sarebbe stato difficile tenerle la mano e vedere la vita che usciva da lei – ha detto Anthony – quindi non dico che l’ultima notte e’ stata facile ma le ultime ore si’. Perche’ se n’e’ andata in pace, ci ha salutato alle 6 del mattino e se n’e’ andata in pace alle 11. Mio padre e’ stato molto colpito da tutto questo”.
Le prese di posizione in favore dell’eutanasia di Alain Delon – per lunghi anni alle prese con la depressione – si sono moltiplicate negli ultimi tempi. “A partire da una certa eta’, da un certo momento – aveva detto in un’intervista l’anno scorso – si ha il diritto di scegliere di andarsene tranquillamente, senza passare dagli ospedali, dalle punture o altra roba”.
Eutanasia? “Ho vissuto molto – aveva continuato a spiegare Delon – e sto spesso in Svizzera, gli svizzeri sono i primi a beneficiarne. E trovo che sia la cosa piu’ logica che esiste. E la piu’ naturale!”.
Al punto da prevederla anche per il suo amato cane, Loubo, di 7 anni: “se dovesse morire prima di me – ha detto in un’intervista tempo fa – cosa che spero, non ne prendero’ un altro. Se muoio prima di lui, chiedero’ al veterinario di farlo morire con me. Gli fara’ un’iniezione per farlo morire nelle mie braccia. Preferisco questo a sapere che si lascera’ morire, soffrendo, sulla mia tomba”.
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