Tutti (o quasi) abbiamo avuto almeno una volta la sensazione di essere stati spiati mentre eravamo alle prese con il nostro pc, navigando in rete. Si tratta di una pura e semplice paranoia? O forse c’è qualcosa di più razionale alla base di questo timore? Violazioni da parte di malintenzionati ai dispositivi mobili (telefonini e tablet) e ai pc accadono molto più spesso di quanto possiamo immaginare. Hacker e criminali del web oggi utilizzano tecniche e strumentazioni avanzate per poter fare breccia nei sistemi operativi di mezzo mondo. Il loro obiettivo, come noto, sono i dati custoditi in rete, che non necessariamente sono solo quelli riferibili al nostro conto in banca ad esempio. Ma allora come fare per proteggerci? Quali accorgimenti possiamo usare per poter avere la certezza di navigare in acque tranquille nel mare magnum di internet?
Prima di ogni cosa, occorre dotarsi di un software antivirus sempre aggiornato, capace di respingere i più comuni attacchi dei ransomware ma anche dei cosiddetti trojan horse (cavalli di Troia), programmi (o virus) che lavorano di nascosto, dietro le quinte, per rubare tutte le informazioni personali (anche finanziarie) conservate nei file del tuo pc (o cellulare), rendendo di fatto il nostro dispositivo uno zombie. Ad esempio, Windows, il sistema operativo più diffuso al mondo, integra al suo interno Microsoft Windows Defender Security Center, che altro non è che un centro operativo di difesa che interviene automaticamente in caso di pericolo (facendo un passo indietro quando ad attivarsi è un’app (o software) di terze parti.
Anche la maggior parte delle piattaforme e dei siti web che offrono servizi online hanno implementato tutte le misure di sicurezza per garantire ai propri utenti il massimo dell’efficienza sotto questo punto di vista. Dai siti di e-commerce, come il più famoso Amazon, fino ai giochi online che promuovono numerosi jackpot, come quelli offerti da PokerStars Casino, gli utenti possono contare su una stretta osservanza per quanto riguarda la protezione dei propri dati personali (e bancari).
Un altro consiglio che vogliamo darvi è quello di scegliere e puntare sempre su password uniche e complesse per ogni account che creiamo sulla rete. Meno decifrabili sono le nostre password e meno esposti agli attacchi hacker saranno i nostri profili. Inoltre, i nostri codici d’accesso andrebbero cambiati e rinnovati almeno una volta all’anno.
Altrettanto importante è utilizzare l’autenticazione a due o più fattori. Si tratta di un servizio che aggiunge ulteriori livelli di sicurezza al metodo standard di identificazione online tramite la semplice password. Senza l’autenticazione a due fattori, infatti, andremo ad inserire di norma solo la username e, appunto, la password. Con l’autenticazione a due fattori andremo ad inserire in più un codice di identificazione personale, un’altra password o persino un’impronta digitale.
Ultimo ma non ultimo, occorre prestare la massima attenzione alle truffe legate al phishing, tema assai dibattuto e per il quale, anche gli organi governativi e di vigilanza, si sono spesi in campagne di sensibilizzazione e informazione. In un tentativo di phishing, l’hacker di turno va a colpire il malcapitato fingendosi di essere qualcun altro. Uno degli attacchi più comuni di questo genere è la mail (ma anche l’SMS sul nostro telefonino) della nostra banca che ci chiede i codici di accesso del nostro conto; come facilmente ipotizzabile, in realtà si tratta di una truffa poiché nessuna banca ci chiederà mai informazioni private via mail.
In soldoni, il consiglio che vogliamo darvi è quello di non aprire mai mail che arrivano da account o persone che non conosciamo. Inoltre, dobbiamo prestare molta attenzione ai link sui quali andiamo a fare clic: basta passare il cursore del mouse sopra un link per scoprire dove questo ci porterà (e, dunque, se il sito finale avrà un indirizzo web “strano” lo eviteremo). In generale, dobbiamo essere sempre guardinghi e sospettosi rispetto alle mail che arrivano nella nostra casella di posta elettronica, ricordando che link dannosi possono arrivarci anche da mail di amici, a loro volta “infettati” da virus e malware.
Articolo pubblicato il giorno 2 Febbraio 2022 - 13:31 / di Cronache della Campania