Finito con un colpo di pistola alla gola, dopo essere stato colpito due volte alle gambe, all’addome e all’inguine. Cinque proiettili in tutto per uccidere Nicola Zeppetelli, 41 anni di Cervinara, freddato a pochi passi dal suo circolo ricreativo in contrada Joffredo.
E’ quanto emerge dall’autopsia che il medico legale Carmen Sementa ha eseguito questa mattina nella sala mortuaria dell’ospedale Moscati di Avellino. Una sequenza di colpi che fa propendere gli inquirenti per un omicidio volontario, pianificato dai due indagati, Alessio Maglione 31 anni, e Giuseppe Moscatiello, 22enne, entrambi arrestati ad Arienzo in provincia di Ceserta, dopo una fuga durata 24 ore.
Maglione, interrogato dal gip, non ha negato il delitto, ma si e’ difeso dicendo che non era sua intenzione uccidere Zeppetelli. Anche Moscatiello ha negato il progetto di un omicidio e addirittura al gip ha spiegato di aver soltanto accompagnato il suo amici e di non conoscerne le reali intenzioni.
I due restano rinchiusi nel carcere di Avellino, in attesa che le indagini della Direzione distrettuale antimafia chiariscano il movente del delitto. Gli inquirenti contestano l’aggravante del metodo mafioso e inquadrano il delitto in una guerra tra bande che cercherebbero di occupare il vuoto lasciato dal clan Pagnozzi, in declino dopo gli arresti e gli omicidi.
Nel delitto di Cervinara sarebbe poi coinvolta una terza persona, che al momento risulta indagata e secondo gli investigatori avrebbe preso parte da una lite che si sarebbe verificata venerdi’ scorso in un locale alla periferia di Cervinara, dove Zeppetelli avrebbe avuto un’accesa discussione con Maglione.
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