<span style="font-size: 1.1429rem;">Omicidio Cerciello Rega, il pg ha chiesto si confermare l’ergastolo per Elder e ridurre a 24 anni invece la condanna per Hjorth. La requisitoria davanti ai giudici della Corte d’appello di Roma.
Confermare la condanna al massimo della pena per Lee Elder Finnegan in relazione all’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, il carabiniere originario di Somma Vesuviana, ucciso con 11 coltellate a Roma nel luglio del 2019. Mentre per Gabriel Natale Hjorth decidere la pena a 24 anni di reclusione, in riforma della sentenza di primo grado. Questa la richiesta del pg Vincenzo Saveriano nel giudizio d’appello.
“Non è possibile concedere attenuanti generiche a chi ha dato 11 coltellate ad un servitore dello Stato”. Così ha detto il pg Saveriano nel motivare la conferma della condanna all’ergastolo per Lee Finnegan Elder.
“Per Natale la situazione è diversa – ha spiegato il magistrato – Non è l’autore materiale, per lui le attenuanti generiche vanno considerate equivalenti alle aggravanti contestate”. In primo grado entrambe i due giovani statunitensi sono stati condannati all’ergastolo per quanto avvenuto il 26 luglio 2019. Il sostituto procuratore generale Saveriano ha sottolineato nel corso del suo intervento, durato più di due ore, come Cerciello ed il suo collega Varriale si siano qualificati al momento dell’intervento.
“È lo stesso Natale a riconoscere che Varriale ha detto ‘carabinieri’, lo trovate nel verbale di interrogatorio davanti ai due pubblici ministeri”, ha detto il magistrato. Sul punto i legali di Elder hanno insistito – ha spiegato il giudice a latere in sede di relazione – prospettando nei ricorsi un intervento di legittima difesa da parte degli americani che credevano Cerciello e Varriale due spacciatori.
La morte del vicebrigadiere Cerciello Rega “è arrivata in 20 secondi” ed all’esito di una questione protrattasi per una ventina di minuti. Lo ha detto il sostituto procuratore generale Vincenzo Saveriano, nel corso della requisitoria nella corte d’Assise d’Appello del processo per l’omicidio del sottufficiale dell’Arma con undici coltellate il 26 luglio 2019. Saveriano ha anche ricordato come Cerciello fosse un militare stimato.
“Quella tragica sera fu chiamato dai colleghi perché era uno dei più esperti nella repressione della criminalità, individuava i soggetti ed eseguiva gli arresti”, ricorda il sostituto procuratore generale. E anche quella sera i quattro carabinieri che si trovavano a Trastevere in servizio, “chiamano la pattuglia in borghese Cerciello-Varriale. Ma soprattutto Cerciello”.
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Hjorth “ha programmato tutto quanto avvenuto” prima a Trastevere e poi a Prati, “ma non è l’autore materiale. Per questo, chiedo la riforma della sentenza di primo grado con il riconoscimento delle attenuanti generiche”. Così ha detto il pg Saveriano. “Questi sono due giovani incensurati – ha spiegato – ma il delitto è efferato, ci troviamo ai limiti della crudeltà”.
Elder, ha aggiunto il magistrato, ha colpito con “un’arma che fa paura solo a vederla” ed “infliggendo una sofferenza gratuita, senza alcuna pietà”, arrivando “fino alle costole” della vittima. Il giovane “ha affondato il coltello lasciando sul corpo della vittima i segni dell’anello alla base della lama. Come si fa ad arrivare a 11 coltellate? Ne sarebbero bastate due per riuscire a darsi alla fuga”.
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Articolo pubblicato il giorno 10 Febbraio 2022 - 15:59