Da oggi è quasi un liberi tutti: niente più mascherine all’aperto tranne in Campania, dove il presidente della Regione, Vincenzo De Luca ha prorogato fino a fine mese l’uso delle mascherine all’aperto..
Finisce l’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto, una misura che era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa, quando a palazzo Chigi c’era ancora Giuseppe Conte. E’ l’inizio di un percorso che da qui alla fine di marzo, quando scadra’ lo stato di emergenza, portera’ ad un allentamento di tutte le altre restrizioni compreso il green pass, e che non e’ escluso possa avere anche un’accelerazione, con alcuni divieti che potrebbero cadere anche prima del 31 marzo.
Dalle prossime ore, dunque, si potra’ tornare a circolare per le strade di citta’ e paesi con il viso scoperto anche se sara’ obbligatorio avere con se’ la mascherina ed indossarla nelle situazioni di assembramento. Si tornera’ anche a ballare, con la riapertura delle discoteche, il settore che e’ stato piu’ penalizzato in questi due anni di emergenza e che, se si eccettua una piccola parentesi nell’estate del 2020, e’ rimasto sempre chiuso: dovranno mantenere una capienza del 50% al chiuso e si potra’ stare senza la mascherina solo in pista.
Ma mascherine e discoteche sono solo i primi due step di quella road map annunciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi per riaprire il paese, che al momento ha altre due date: il 31 marzo, quando scadra’ lo stato d’emergenza, e il 15 giugno, quando invece finira’ l’obbligo di vaccinazione per gli over 50. Sul primo punto l’orientamento del governo e’ quello di non prorogarlo, soprattutto se si confermera’ il calo dei contagi e dei ricoveri e per evitare fibrillazioni nella maggioranza.
Ma si lavora anche ad un primo allargamento della capienza degli stadi che a partire dal 1° marzo dovrebbe salire dall’attuale 50 al 75 per cento, con l’obiettivo di riaprirli completamente prima della fine del campionato. Non solo. Alcuni divieti potrebbero cadere anche prima del 31 marzo. Data quest’ultima che potrebbe segnare, come tra l’altro indicato nell’ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, anche l’addio alle mascherine al chiuso.
Che la direzione sia quella di un allentamento delle misure restrittive lo conferma sottosegretario alla Salute Andrea Costa per il quale «già dal mese di marzo si può prevedere un allentamento del Green pass, graduale, partendo magari ovviamente dai luoghi all’aperto». Tradotto, significa che l’obbligo di super green pass previsto attualmente per ristoranti e piscine all’aperto, stadi e sport di squadra come il calcetto, a marzo potrebbe essere eliminato, magari sostituendolo con il green pass base (rilasciato anche con tampone) prima della totale eliminazione del certificato verde.
Non solo. A marzo potrebbero scattare altri allentamenti come l’addio al green pass base (anche con tampone) per shopping, banche e uffici postali. Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d’emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso – cinema, teatri, musei, ristoranti – e i mezzi di trasporto locali, mentre il super green pass dovrebbe rimanere su quelli a lunga percorrenza.
Un altro “anticipo” l’ha invece introdotto un emendamento di Italia Viva al decreto legge della vigilia di Natale in conversione al Senato e approvato in Commissione affari sociali: dal 10 marzo sarà nuovamente possibile visitare i familiari ricoverati in ospedale, per 45 minuti al giorno.
Anche se la discussione è ancora aperta è molto probabile invece che il super Green pass – senza scadenza per chi ha fatto la dose booster – resterà ancora obbligatorio per diversi mesi, probabilmente fino a giugno, per accedere alla maggior parte delle attività sociali (dai ristoranti al chiuso alle discoteche). In particolare, il super green pass per il lavoro per gli over 50 – in vigore dal prossimo 15 febbraio – dovrebbe restare in vigore fino al 15 giugno, data in cui scade l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia. Anche se non è escluso che tale obbligo sia prorogato in vista dell’autunno.
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