“L’ipotesi di apertura al traffico del lungomare significa tornare indietro di 10 anni, un clamoroso autogol”.
Così Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, questa mattina in occasione della terza tappa della Clean Cities Campaign a Napoli. Legambiente Campania e associazioni ambientaliste hanno promosso un flash mob per chiedere che il lungomare di via Partenope resti pedonale.
“Dall’amministrazione Manfredi – ha aggiunto Imparato – ci aspettiamo scelte ben diverse, coerenti con quelle che si stanno realizzando nelle più importanti città europee. Si faccia il necessario per adeguare il servizio metropolitano e dei bus pubblici agli standard europei.
Questo deve essere l’obiettivo, certamente non la riapertura al traffico del lungomare. Purtroppo non si vede un’idea di città e di mobilità che vada verso scelte che tolgano le auto dalle strade. Inoltre la riapertura al traffico del lungomare, sarebbe tra l’altro in contraddizione con il progetto di restyling della zona, redatto proprio in considerazione della pedonalizzazione e della fruizione da parte dei pedoni, dei ciclisti e degli sportivi senza interferenze da parte delle auto”.
L’inquinamento atmosferico a NAPOLI, ha spiegato Imparato, “è un problema complesso che dipende da molteplici fattori come il traffico, il riscaldamento domestico, la presenza del porto e l’industria in primis. Proprio per tale complessità è una questione che non può essere affrontata in maniera estemporanea ed emergenziale, come fatto fino ad oggi, ma va presa di petto con una chiara visione di obiettivi da raggiungere, tempistiche ben definite e interventi necessari, in primis sul fronte della mobilità sostenibile”.
“In particolare è urgente intervenire in maniera rapida con misure efficaci affrontando il problema in modo strutturale e con una pianificazione adeguata e incrociando due temi cruciali: quello della mobilità sostenibile e dell’uso dello spazio pubblico e della strada prevedendo interventi ad hoc che, se integrati insieme ad altre misure riguardanti il settore del riscaldamento e dell’agricoltura, potranno portare benefici immediati e duraturi.
Occorre prevedere, ad esempio, il potenziamento del trasporto pubblico locale e della mobilità condivisa, elettrica ed efficiente per garantire il diritto di muoversi senza inquinare”.
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