La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere continua ad indagare per fare luce sulle cause e le responsabilità relative al decesso del 69enne Francesco Di Vilio di Santa Maria Capua Vetere avvenuto il 1 gennaio 2022 all’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Il figlio Salvatore ha chiesto la riesumazione della salma e ha scritto al ministro della salute per fare luce sulla morte del genitore che considera un caso di malasanità.
La procura sammaritana ha dunque aperto una nuova inchiesta dopo quella per lesioni gravissime in relazione alla vicenda di Angela Iannotta, la 28enne madre di tre figli piccoli ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Caserta da inizio febbraio dopo due interventi per dimagrire effettuati con by-pass gastrico,.
Il 69enne Francesco Di Vilio, morto il primo gennaio scorso al Cardarelli di Napoli dopo tre interventi allo stomaco – aveva un carcinoma – realizzato dallo stesso chirurgo che ha operato Angela nella clinica Villa del sole di Casagiove (stessa struttura dove Angela ha avuto uno dei due interventi sotto accusa). Il medico e’ stato denunciato dai familiari dei due pazienti, che si sono affidati agli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.
Due presunti casa di malasanita’ collegati dalla presenza dello stesso chirurgo e su cui indaga il medesimo pubblico ministero, ovvero il sostituto di Santa Maria Capua Vetere Valentina Santoro. Per il 69enne Francesco Di Vilio (l’ipotesi e’ quella di omicidio colposo) il figlio ha chiesto la riesumazione della salma e la Procura sta valutando se disporla.
Il parente della vittima ha chiesto anche di essere ascoltato ma il magistrato ha per ora sequestrato tutta la documentazione sanitaria (cartelle cliniche ed esami diagnostici) relativa al 69enne di Villa Literno.
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Come nel caso di Angela Iannotta inoltre, anche i familiari di Di Vilio hanno scritto al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere di inviare gli ispettori ministeriali e avviare cosi’ un’indagine sulla Clinica del Sole di Casagiove dove Di Vilio e’ stato operato tre volte, per accertare se quella struttura fosse adeguatamente idonea per gestire il post intervento chirurgico in una situazione cosi delicata qual era quella del 69enne.
Peraltro lo stesso medico che ha operato Di Vilio e la Iannotta (e che ha studio a Napoli) e’ gia’ sotto processo al tribunale di Nola per un altro presunto caso di malasanita’ relativo ad un 29enne di Caivano morto lo scorso anno.
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