Inchiesta Torre Annunziata, il sindaco: ‘Vado avanti a testa alta’. Dopo la bufera giudiziaria, Ascione esclude per ora le dimissioni
“Vista l’esperienza che stiamo vivendo, sento di dover ritenere che chiunque scenda in campo puo’, per le ragioni più imprevedibili, essere messo di punto in bianco nell’occhio del ciclone. Io non ci sto”.
E’ corrucciato in volto il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, quando si presenta nei locali del Comune per spiegare le ragioni che lo spingono per il momento ad andare avanti nello svolgimento del mandato conferitogli dai cittadini nel 2017 nonostante l’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’ente e che vede indagati dodici tra amministratori ed ex amministratori, imprenditori e presunti faccendieri accusati a vario titolo di associazione mafiosa, corruzione e traffico di influenze.
Ascione è tra i destinatari degli avvisi di garanzia che hanno portato a rassegnare le dimissioni l’assessore Luisa Refuto e la consigliera comunale Maria Oriunto (cognata di Salvatore Onda, ritenuto dagli inquirenti “elemento di raccordo e collegamento tra amministratori pubblici del Comune di Torre Annunziata , consiglieri regionali ed imprenditori che gestiscono i vari servizi concessi dal Comune in maniera diretta o attraverso società partecipate”, nonché nipote di Umberto Onda, quest’ultimo detenuto al regime del 41 bis e considerato elemento di spicco del clan Gionta).
Il primo cittadino legge una serie di appunti su alcuni fogli, badando a scandire bene le parole: “Non accetto di chinare il capo – sottolinea ancora – di subire un’onta del genere e quindi come segnale che intendo dare alla collettività, alla politica e a chi mi e ci ha sostenuti, affermo che non intendo, almeno per il momento, rassegnare le mie dimissioni. Sono qui, a testa alta, con la mia onesta’ e con il mio amore per questa città”.
Parla a lungo Ascione, affrontando i temi caldi dell’inchiesta della Dda che la settimana scorsa ha portato le forze dell’ordine a perquisire gli uffici comunali, le case e le sedi private dei soggetti raggiunti da avviso di garanzia. Soffermandosi anche sullo stesso Onda: “Non emerge in alcun tratto del decreto quale sia il suo eventuale ruolo all’interno di organizzazioni criminali. Che io sappia Onda è completamente estraneo ad ambienti criminali. Credo che abbia improntato la propria esistenza al deciso distacco da qualsivoglia legame con una parte della sua famiglia. Una parentela scomoda come quella di Onda non può essere motivo di discriminazione o emarginazione dalla vita sociale e politica”. Ascione prende la difesa anche di altri componenti attuali e passati della sua maggioranza.
“L’unico evento che ha realmente scosso l’intera comunità – evidenzia il sindaco – riguarda la posizione dell’ingegnere Nunzio Ariano (ex responsabile dell’ufficio Tecnico comunale, arrestato in flagrante mentre stava recuperando dei soldi ritenuti provento di una mazzetta), che sta però affrontando il suo percorso giudiziario”
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