Un’infermiera arrestata e finita in carcere, un complice ai domiciliari, altri tre professionisti sanitari denunciati, e 18 persone indagate. E’ il risultato dell’inchiesta condotta dalla Procura di PIACENZA che ha scoperto come la donna, Vita Bagnulo, 49 anni, avesse approntato un tariffario per far ottenere il super Green pass senza averne i requisiti: 250 euro per una vaccinazione fasulla, 500 euro per falsificare un tampone, e ottenere cosi’ l’ambito certificato verde.
Sono scattate perquisizioni a PIACENZA e nel Lodigiano da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo e dei colleghi del Nas: le accuse sono corruzione e falso. Sono stati sequestrati, e annullati, i Green pass a 18 persone di PIACENZA che si sarebbero rivolte all’infermiera, che in passato aveva prestato servizio negli hub vaccinali della citta’ emiliana.
Ma il numero potrebbe essere piu’ elevato. A procacciare alcuni di questi clienti era il complice e la Procura piacentina sottolinea che le indagini sono ancora in corso, sia per accertare il coinvolgimento di altri operatori sanitari locali, sia per vagliare la pozione di una farmacia dove la principale indagata avrebbe prestato servizio, in nero, per effettuare i tamponi.
E proprio qui alcuni ‘clienti’ della donna avrebbero ottenuto un tampone falsamente positivo, per poi rifarne uno, ovviamente negativo, dopo 10 giorni e ottenere il certificato verde. In precedenza, a fine anno, era riuscita ad accedere agli hub vaccinali della citta’, portando con se’ i finti vaccinandi che in realta’ l’avevano pagata: “Questo e’ un mio amico, lo vaccino io” avrebbe detto la professionista ai colleghi dei centri, iniettando pero’ soluzione fisiologica al posto di Moderna o Pfizer.
Diceva di essere lei la “garante” per i conoscenti, restii alla vaccinazione e da lei convinti, a condizione che fosse sempre lei a fare le iniezioni. A intuire che c’era qualcosa di strano e’ stata la stessa azienda sanitaria piacentina quando, alcune settimane fa, i parenti di un uomo finito in terapia intensiva per Covid hanno ammesso che non era vaccinato, anche se risultava il contrario. Il direttore dell’Asl Luca Baldino si e’ quindi rivolto direttamente al capo della procura piacentina Grazia Pradella, e di qui sono iniziate le indagini.
Pedinamenti, intercettazioni e accertamenti dei carabinieri hanno poi permesso di ricostruire il quadro accusatorio che ha convinto il gip del tribunale di PIACENZA e firmare i decreti. “Procederemo subito alla sospensione di questa infermiera, e valuteremo se ci sono le condizioni per procedere direttamente anche al licenziamento” ha detto il direttore Baldino. Un altro caso di tamponi ‘irregolari’ e’ stato scoperto a Senigallia (Ancona).
I test erano troppo rapidi e dunque poco attendibili: la Guardia di Finanza ha denunciato due titolari di una farmacia, un 32enne e un 48enne, per falso ideologico in certificati commesso da esercenti servizio di pubblica necessita’, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e percezione di contributi a carico dello Stato (nel caso dei tamponi calmierati per ragazzi tra 12-18 anni). i finanzieri hanno constatato che si impiegava una media di 3-4 minuti per esame, fornendo anche la risposta; i tempi di esecuzione sarebbero dovuti essere invece di non meno di 15 minuti
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