Investivano i soldi del reddito di cittadinanza nell’acquisto di sostanze stupefacenti, come marijuana, hashish, cocaina e crack, da rivendere poi al dettaglio.
E’ quanto emerso dall’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato all’arresto da parte dei carabinieri di otto persone residenti nelle palazzine Iacp di Piedimonte Matese (frazione Sepicciano); sei indagati sono finiti in carcere, due ai domiciliari. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi su richiesta della Procura dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il blitz antidroga e’ scattato all’alba, quando numerose pattuglie dell’Arma, in particolare delle Compagnie di Piedimonte Matese e dei Comandi di CASERTA, Napoli e Pordenone, supportate da un elicottero del Nucleo di Pontecagnano e dalle unita’ cinofile provenienti da Sarno, hanno circondato le “palazzine” ed hanno eseguito le misure cautelari.
Dagli accertamenti e’ emerso che la piazza di spaccio era attiva tutto il giorno, e la sua operativita’ non si e’ mai fermata nel corso della pandemia: durante il primo lockdown – hanno verificato i carabinieri – gli affari sono aumentati, e le vendite sono proseguite anche nel periodo successivo in cui vi erano forti limitazioni alla liberta’ di circolare.
Gli indagati, tutti percettori del reddito di cittadinanza, ricevevano gli acquirenti nelle proprie case, anche piu’ volte al giorno, e sembrava non temessero eventuali blitz delle forze dell’ordine; solo in alcune circostanze, e’ emerso dalle intercettazioni, i pusher hanno usato perlopiu’ termini “culinari”, come “pane cotto o pane crudo”, “zucchero”, “latte”, “panettoni”, “filoni di pane”, per indicare il tipo e la quantita’ di sostanza da cedere.
Articolo pubblicato il giorno 28 Febbraio 2022 - 14:08