“L’anno scorso nella nostra regione 7 suicidi, 159 tentativi. Non c’e’ stata una strage per il pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria. Il primo suicidio in Campania, un 27enne a Salerno,, piu’ altri due detenuti deceduti, uno nel carcere di Poggioreale ed uno nel carcere di Salerno”.
Cosi’ si e’ espresso il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, invitato a Mattina Live, su Canale 8, per discutere in generale sul pianeta carcere tra luci e ombre al tempo del Covid.
“In questi ultimi 10 anni una sola volta a Benevento si e’ suicidato un ragazzo malato di mente condannato all’ergastolo. Non si suicidano coloro che devono scontare 10-20 anni, ma coloro che devono uscire dopo un anno, due anni. C’e’ un protocollo sul sistema suicidario, ma una persona viene arrestata e portata in carcere.
Il primo giorno incontra il medico, lo psicologo e un educatore. Successivamente queste figure socio-sanitarie le vede con il binocolo. Se non hai un front Office con psicologi, assistenti sociali, educatori, ma solo con l’agente di polizia penitenziaria, con chi parli?”, aggiunge il Garante. “In Italia vi sono 54000 detenuti, 6702 solo in Campania di cui 310 donne, 887 stranieri e 153 detenuti in semiliberta’.
Preme sottolineare che solo nel carcere di Poggioreale sono presenti 2229 detenuti. Inoltre un’altra questione fondamentale e’ la mancanza di personale penitenziario: dovrebbero esserci 400 educatori in tutta Italia, ma – dice ancora Ciambriello – ne sono presenti la meta’. Fortunatamente per quanto concerne gli psicologi, in questa settimana, il provveditorato campano d’intesa con il ministero ha fatto entrare a Poggioreale 15 psicologi e 5 a Secondigliano”.
La soluzione per il Garante resta “investire nella prevenzione” e “creare luoghi alternativi al carcere” e “ripartire dai minori, adolescenti a meta’, per cambiare il volto di una citta'”. L’appello del Garante dei diritti carcerari, considerando che 173000 ragazzi a Napoli hanno meno di 18 anni”. “Che facciamo per loro, per asili nido, per l’evasione scolastica, attivita’ sportive pubbliche, sostegno relazionale?”.
Questi numeri sono rilevanti analizzando anche il numero di minori ristretti negli IPM: nell’istituto penale di Nisida ci sono 39 ragazzi, nell’IMP di Airola 25 ragazzi. In tutta Italia 328 ragazzi in 17 carceri. “C’e’ la visione carcero-centrica da quando sei piccolo. Il carcere e’ diventato una discarica sociale per la politica. La politica non si occupa di carcere, – conclude – pensa al consenso delle persone. Dovrebbe al senso della propria presenza. La soluzione potrebbe essere decreto svuota carceri, piu’ figure sociali, la qualita’ della pena, tutela della salute, misure alternative al carcere”.
Articolo pubblicato il giorno 21 Febbraio 2022 - 19:25 / di Cronache della Campania