I militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Castel Volturno, nel corso di un controllo ad un allevamento bufalino sito in comune di Castel Volturno alla località “Mazzafarro”, attratti da una serie di esplosioni di colpi di fucile, scorgevano un soggetto, distante circa 50 metri, appostato all’interno dell’area aziendale limitrofa a quella controllata, che sparava con un fucile da caccia diversi colpi ad uno stormo di piccioni in volo (specie non appartenente alla fauna selvatica e non cacciabile).
Pertanto, i predetti militari si sono portati immediatamente sul posto, provvedendo ad identificare il soggetto al fine di eseguire i controlli di rito in materia venatoria. Dal controllo dell’arma la stessa è risultata essere priva dell’apposito accorgimento tecnico per la limitazione a non più di due colpi nel serbatoio (ai fini venatori i fucili semiautomatici con canna ad anima liscia devono essere limitati a tre colpi complessivi compreso quello in canna).
L’accorgimento tecnico per limitare i colpi è stato, invece, rinvenuto dai militari all’interno del fodero dell’arma stessa.
Costituendo tale violazione illecito penale, previsto dall’art. 30 della legge 157 del 1992 dettante “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, come esercizio di caccia con mezzi vietati, si è proceduto al sequestro penale dell’arma ed il trasgressore è stato deferito in stato di libertà, nonché sanzionato amministrativamente per “esercizio di caccia nelle corti, aie o pertinenze di fabbricati rurali”.
Il contravventore avrebbe dovuto rispondere anche di altri reati se fosse riuscito nell’intento di abbattere qualche esemplare di piccione ai quali aveva sparato.
Articolo pubblicato il giorno 4 Febbraio 2022 - 14:09