Sono 47 le ordinanze di custodia cautelare eseguite oggi, 25 in Albania ,su richiesta della Spak di Tirana e 22 in Italia, tra Puglia Lombardia, Liguria, Veneto e Campania, contro un’organizzazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare verso l’Europa, in particolare verso le coste Salentine. L’operazione ‘Astrolabio’ della Guardia di Finanza porta la firma congiunta di tre procure, l’antimafia di Lecce quella greca e quella albanese.
L’indagine e’ partita nell’aprile del 2020 , in pieno lockdown, dopo uno sbarco avvenuto sulla costa leccese di San Cataldo e portata avanti da un’unica squadra investigativa sotto il coordinamento di Eurojust. In tutto sono 30 gli episodi migratori accertati, 26 presunti scafisti identificati , 8 quelli arrestati in flagranza di reato, 52 le persone denunciate perche’ coinvolte nei traffici illeciti. Oltre 1100 i migranti rintracciati partiti quasi sempre dalla Turchia (dove sono stati identificati i capi dell’associazione per i quali si procedera’ per rogatoria) considerato il punto d’incontro per poi far approdare i migranti sulle coste del Salento, tra Otranto e Leuca o in minor parte in Calabria.
Ogni migrante pagava ai trafficanti dai 6000 ai 10.000 euro per il viaggio, o anche di piu’ a seconda della tratta. Il pagamento avveniva rigorosamente attraverso agenzie fiduciarie . Quattro le cellule sgominate: due in Italia, una in Albania e una in Turchia, preposte al trasferimento dei migranti irregolari a seconda dei Paesi di provenienza . Uno dei gruppi, operativo su Bari e gestito da un cittadino iracheno residente nel capoluogo, era incaricato della ‘salvaguardia’ degli scafisti che recuperati nei pressi dell’approdo venivano poi riportati in Grecia e da qui in Turchia, evitando cosi’ di venire arrestati.
Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2022 - 15:08