Tutti i giorni gli studenti italiani affrontano delle sfide sotto diversi aspetti: integrazione nella società, sostegno finanziario e ricerca di un lavoro a fine percorso scolastico. Per i disabili questi problemi possono essere molto accentuati, in quanto le famiglie devono affrontare notevoli altre spese e l’apprendimento richiede maggiori attenzioni.
Il governo italiano però si impegna sempre di più nel considerare queste tematiche, cercando costantemente di diventare il più efficiente possibile nel promuovere e garantire una maggiore autonomia e integrazione alle persone con disabilità, sia durante i loro anni di studio che una volta finite le scuole quando cercano un’inclusione nel mondo del lavoro.
Il Ministero dell’Istruzione ha strutturato un sistema di insegnanti di sostegno e tutoraggio. Questo serve per supportare gli alunni con disabilità nei loro percorsi educativi e relazionali, in modo che progrediscano anno dopo anno, con programmi di studio semplificati e adattati ai tempi di apprendimento di ciascun studente. A seconda della disabilità viene studiato un piano di studi specifico.
Oltre all’aspetto educativo, l’insegnate di sostegno è la figura che funge maggiormente da ponte per l’ integrazione tra l’alunno e la classe, con possibili attività curriculari e extracurricolari integrative presenti durante tutto l’anno scolastico. Queste funzioni fanno sì che tale figura diventi quindi anche un valido appoggio per la famiglia della persona disabile durante gli anni delle scuole.
L’integrazione dei disabili nelle università procede purtroppo ancora lentamente, con un tasso di iscrizione pari solo al 23%, posizionando l’Italia più indietro rispetto agli standard europei. Secondo le statistiche, i progetti delle scuole di secondo grado tendono ad inserire gli studenti disabili di più in istituti professionali e tecnici che nei licei, interrompendo prima quindi la carriera scolastica degli alunni con disabilità. Per questo la Ministra Erika Stefani ( ministro per le disabilità nel governo Draghi ), durante le sue conferenze relative ai disabili e la scuola del 2021, ha fortemente ribadito che l’integrazione di quest’ultimi nelle università è un punto fondamentale e che molti progetti sono in via di sviluppo per fare passi avanti e abbattere le barriere. L’obiettivo non è solo quello di provvedere al tutorato più adeguato, ma anche di inserire nuove tecnologie di sostegno e comunicazione.
Nella Legge per Bilancio 2022, per esempio, sarà previsto un aumento di 30 milioni di euro per il fondo destinato al trasporto di studenti con disabilità che frequentano la scuola dell’infanzia, la primaria e secondaria di primo grado e che saranno destinati ai comuni delle Regioni a statuto ordinario, alla Sardegna e alla Sicilia. I fondi serviranno ad aiutare le famiglie nella vita quotidiana garantendo agli studenti disabili privi di autonomia delle agevolazioni per raggiungere in tempo e senza difficoltà le proprie sedi scolastiche. Avere a disposizione dei mezzi di trasporto adeguati e ben attrezzati permette agli studenti un viaggio comodo, più breve e in maggiore sicurezza permettendo loro di evitare le scomodità dei mezzi pubblici, spesso poco o per nulla attrezzati nei piccoli comuni. Questo agevolerà e aumenterà anche la frequenza, la permanenza e la presenza degli alunni con disabilità nell’ambito scolastico.
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