Il Si.Na.Fi. esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà ai Colleghi intervenuti nella tarda mattinata di ieri 20 gennaio u.s., nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli, nei confronti di un cittadino extracomunitario fuori controllo e che con intenti violenti e armato di coltello e pistola (poi rivelatasi un’arma giocattolo) ha ripetutamente minacciato e aggredito passanti e tentato di ferire gli stessi finanzieri la cui attenzione era stata richiamata dalle grida provenienti dalla strada.
Solo la prontezza dei colleghi, ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente e permesso, mediante l’utilizzo della loro pistola d’ordinanza, di fermare la furia violenta dell’aggressore, nonché di salvaguardare l’incolumità di numerosi passanti, ovviamente rimasti esterrefatti e terrorizzati da tanta aggressività e violenza.
Stigmatizziamo le polemiche fatte circolare su alcuni social da chi non conoscendo i fatti e senza avere cognizione di causa circa le difficoltà che incontra ogni giorno chi opera in strada, alimenta critiche circa le modalità dell’intervento che, come è evidente dai filmati parziali che circolano in rete, è stato effettuato nei confronti di un soggetto totalmente fuori controllo, pericoloso, con intenzioni estremamente violente e in un contesto operativo difficoltoso a causa della dinamicità dell’aggressore, nonché della presenza di passanti, di una scuola e di automobilisti.
Ai finanzieri che hanno effettuato l’intervento repressivo, in un quadro senz’altro critico vista la personalità e gli intenti dell’aggressore, nonché la rapina già commessa ai danni di alcune ragazze, la scrivente Organizzazione Sindacale rivolge un sentito ringraziamento per il tempestivo intervento, il rischio corso, nonché per la professionalità mostrata, che ha evidentemente impedito più gravi conseguenze, garantendo loro fin da subito ogni forma di assistenza sindacale e legale qualora ve ne fosse bisogno nello sviluppo della vicenda.
Al medesimo scopo, è doveroso rimarcare la fondamentale importanza della piena efficienza e celerità di azione mostrata dall’apparato giudiziario, al quale oggi è tuttavia richiesta la stessa determinazione nella valutazione dell’accaduto, proprio per non vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti “sul campo” ogni giorno dalle Forze di polizia nella repressione di deprecabili condotte della specie, che troppo spesso lasciano presagire un dilagante e generalizzato “senso di impunità e disprezzo” nei confronti dello Stato, dei suoi rappresentanti e della comunità, quest’ultima costretta a vivere, in taluni casi, con una permanente sensazione d’ impotenza e paura.
L’accaduto, assieme alla moltitudine di precedenti di cui la cronaca è ormai piena, serva da monito, allo Stato e alle Istituzioni perché, senza altro indugio, pongano le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine nelle migliori condizione giuridiche per poter svolgere il proprio indispensabile servizio in condizioni di piena sicurezza, dotando gli stessi di regole d’ingaggio chiare e certe e di quant’altro possa servire a proteggere la loro incolumità e a garantire la salvaguardia del ruolo che sono chiamati a svolgere nell’interesse della collettività.
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