La sosta per le Nazionali ci offre l’opportunità di tirare il fiato prima del lungo rush finale che, da qui al 22 maggio, rivelerà quali squadre della massima serie avranno raggiunto i loro obiettivi. Ovviamente i più importanti sono tre: la vittoria dello Scudetto, la qualificazione alle coppe europee e infine la salvezza.
Tante le compagini coinvolte, anche se ci sono società che, dopo questa prima metà abbondante di stagione, hanno più chance di altre. Ma cerchiamo di analizzare più a fondo la situazione.
Scudetto: ormai è corsa a tre
Cominciamo dai piani alti della classifica, quelli in cui si lotta per lo Scudetto. La lotta è ancora aperta e la sosta può essere un buon momento per sfruttare il bonus Sisal Matchpoint e puntare sul piazzamento della propria squadra del cuore, anche se indubbiamente la favorita in questo momento è l’Inter.
I nerazzurri hanno messo insieme 53 punti in 22 partite (devono recuperare la trasferta di Bologna), 4 più di Napoli e Milan, appaiate al secondo posto a quota 49. La squadra di Simone Inzaghi è stata fin qui la più continua e la più solida, forte di un’identità tattica ben definita che l’ex tecnico biancoceleste ha saputo dare ai suoi nel giro di pochi mesi. D’altra parte, non si perde una sola partita su 22 per puro caso.
L’Inter è stata brava ed anche aiutata dal fatto che, a differenza della gran parte delle altre squadre di A, ha subito ben pochi infortuni. Questo ha permesso ad Inzaghi di schierare con continuità la stessa formazione, cosa che naturalmente ha aiutato l’amalgama e permesso ai giocatori di capire più velocemente i desiderata dell’allenatore.
Il Napoli di Luciano Spalletti è reduce da tre vittorie consecutive e si è messo definitivamente alle spalle un periodo di appannamento, coinciso con i numerosi problemi fisici che hanno condizionato i mesi di novembre e dicembre. Grazie al 4-1 sulla Salernitana nell’ultimo turno di Serie A, i partenopei hanno agganciato il Milan sul secondo gradino del podio.
Il ritorno di Osimhen offre al Napoli soluzioni offensive differenti, rispetto a chi lo ha sostituito durante la sua lunga assenza: se Petagna è forte nel gioco di sponda e Mertens ha nella tecnica la sua caratteristica peculiare, il nigeriano è un centravanti moderno, capace di dialogare coi compagni ma anche di andare in profondità e sorprendere i difensori alle spalle.
Passando ai rossoneri, Stefano Pioli continua a dover fare i conti con gli infortuni. Dopo una prima parte di stagione con poche alternative là davanti, ora il Diavolo ha la coperta corta in difesa, complice gli stop di Kjaer (stagione finita per il danese) e Tomori (che sta facendo di tutto per recuperare per il derby del 6 febbraio) e le non perfette condizioni fisiche di Romagnoli e Calabria (a loro volta rientrati dopo uno stop di due settimane).
Logicamente le tante assenze hanno finito per logorare i giocatori costretti agli straordinari, per non parlare della Coppa d’Africa che ha privato Pioli di Bennacer e Kessié. Soprattutto l’ivoriano è una pedina fondamentale nello scacchiere del Diavolo, perché garantisce quantità e qualità come nessun altro nella linea mediana.
Champions League: in due per un posto
Con Inter, Napoli e Milan super favorite per le prime tre posizioni, rimane soltanto uno “slot” a disposizione di chi vuole provare a qualificarsi per la prossima Champions League. Sembra che il quarto posto se lo giocheranno Atalanta e Juventus, due squadre che, per motivi differenti, stanno facendo molta fatica nelle ultime settimane.
Partiamo dagli orobici, che hanno 43 punti in 22 partite. La Dea ci ha abituato ormai da anni ad un comportamento ondivago: ci sono periodi in cui è letteralmente ingiocabile per chiunque in Italia, e periodi in cui sembra non averne più. La squadra di Gasperini è reduce da due pareggi consecutivi, ma va detto che la sfortuna sembra essersi accanita contro i bergamaschi: impressionante l’elenco degli indisponibili nella trasferta di Roma contro la Lazio, che l’Atalanta è però riuscita a non perdere. Se la Dea dovesse riuscire a non perdere troppi punti nelle prossime partite, stringendo i denti fino al ritorno di qualche titolare, allora il quarto posto non sarà certo un’impresa impossibile.
La Juventus, dal canto suo, rimane aggrappata alla zona Champions nonostante un gioco tutt’altro che brillante. Perso Chiesa per il resto della stagione, Allegri si affida alle giocate di Dybala per colmare il gap con le prime quattro della classe, ma basterà il talento del numero 10 argentino? I maggiori problemi della Vecchia Signora sono a centrocampo, dove sembra mancare un po’ di qualità necessaria a trasformare in pericoli le trame offensive. Occhio però all’esperienza del tecnico livornese, capace di cavare spesso il proverbiale sangue dalle rape. Inoltre, sembra ormai certo l’acquisto di Dusan Vlahovic, capocannoniere del campionato con 17 reti, un colpo da oltre 70 milioni che potrebbe cambiare completamente le prospettive bianconere.
L’altra Europa
Roma, Fiorentina, Lazio, Verona e Torino sono raccolte in 6 punti, con i granata e i viola che, però, devono recuperare una gara. Il 6° posto se lo giocheranno con ogni probabilità queste cinque squadre, per una bagarre destinata a durare a lungo. Chiaramente a livello di profondità della rosa è la Lupa ad avere una marcia in più: con Mourinho in panchina la Roma deve ancora trovare la sua identità, ma le due vittorie consecutive hanno ridato fiducia all’ambiente.
La Fiorentina e la Lazio vivono di alti e bassi, mentre Verona e Torino rischiano di arrivare alla primavera inoltrata con il classico fiatone delle squadre di mezza classifica che non possono permettersi di fare troppo turnover. Se dovessimo indicare una favorita per la qualificazione alla Conference League, sarebbe sicuramente la compagine giallorossa.
Chi eviterà la retrocessione?
Chiudiamo la nostra panoramica con le zone calde della classifica. Salernitana (10 punti) e Genoa (13), al netto di improbabili ribaltoni, sembrano destinate a retrocedere in Serie B, mentre il terz’ultimo posto vede attualmente il Cagliari a 17 punti inseguire il Venezia ad una sola lunghezza di distanza.
Non ci sentiamo di escludere dalla lotta anche la Sampdoria, che di punti ne ha 20 ma che è reduce da 4 sconfitte nelle ultime 5 gare. I blucerchiati hanno esonerato il tecnico D’Aversa, richiamando Giampaolo, ma anche l’avvicendamento in panchina non ha portato frutti. Più tranquilla l’Udinese a quota 24, mentre dopo i tre successi consecutivi (tra cui l’ultimo proprio contro la Sampdoria), lo Spezia è volato a 25, mettendo nel mirino il 13° posto del Bologna (27 punti).
Articolo pubblicato il giorno 27 Gennaio 2022 - 10:45