Roberto Saviano critica Alberto Angela e la sua trasmissione su Napoli e i social si scatenano.
Lo scrittore casertano ha pubblicato un post sulla sua pagina facebook che richiama un articolo apparso sul Corriere della Sera.
“Le bellezze di Napoli non sono sfavillanti, ma piene di crepe e cicatrici. Quanto siamo disposti ad accettare questa evidenza? Sembra davvero che alla realtà non vogliamo prestare attenzione, che preferiamo dimenticarla a qualunque costo. Ma c’è chi può permetterselo e chi no. C’è chi può dimenticare la realtà perché in fondo non la frequenta mai davvero e chi invece vi è tanto immerso da non avere la possibilità di analizzarla”
, ha scritto Saviano mostrando nell’articolo la foto del famoso Cristo.“Napoli è come il Cristo nella Cappella Sansevero che, sebbene velato, palesa ogni vena, ogni spasmo, a riprova del fatto che non basta coprire per dimenticare, nascondere, cancellare. Usare le bellezze di una città per delegittimare il racconto di ciò che accade non è indice di ignoranza o superficialità, ma di cattiva fede”.
Il post naturalmente sta suscitando numerose reazioni contrastanti.
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Potrebbe essere di una sola parola la risposta: assurdo!
La premessa di Alberto Angela, uomo di scienza, è stata: si parla troppo delle ombre e poco delle luci di Napoli. Faremo emergere queste ultime.
Saviano, cui va riconosciuto il coraggio della denuncia , molti anni fa, è sempre in bilico tra spettacolo (sgradevole e stereotipato) e informazione. Ma quando arriva la critica all'informazione che devono affrontare tutti i giornalisti, lui torna romanziere.
Alberto Angela è giustamente stato riconosciuto Napoletano ad honorem e non è pensabile che sia in malafede. Il suo curriculum parte dalla Sorbona e non gli ho mai sentito offendere nessuno. Bruttissima uscita di Saviano
Ancora velenifere polemiche!
Assistiamo da mesi all'ultimo "trend" dei linciaggi mediatici: massacrati i film di Moretti (per me bellissimo, peraltro) e Sorrentino, ora anche Angela criticato aspramente. Ho visto la trasmissione che, con qualche eccesso di "generalismo" e qualche omissione, ha offerto una piacevole rassegna delle Meraviglie di Napoli. Accendendo le sue "luci" è stato chiaramente premesso che non si ignorano della città le molte "ombre", non prese in esame perché la trasmissione non ne è luogo elettivo di discussione. Il format è lo stesso per ogni città presentata, ma solo su Napoli la trasmissione genera polemiche. E non credo solo perché ci sono oggettivamente più problemi che altrove. Ho letto l'articolo di Saviano, che in generale apprezzo ancora, però mi sembra che stavolta il suo bisogno di straripante protagonismo lo abbia portato a fraintendere e straparlare. Trasmissioni come quella di Angela non cambiano i contesti in cui si vive, non danno stucco alle "crepe", ma la bellezza ha un potere educante che non va sottovalutato. Non servirà a redimere camorristi incalliti ma, se poco poco, distogliendo lo sguardo dal telefonino, qualche sequenza è stata vista da un ragazzino in un "basso", perché la trasmissione la guarda la nonna, abbiamo ancora speranza che un po' di amore e rispetto verso questa città possa essere instillato. Peccherò di eccessivo romanticismo, ma tra questo e scegliere sempre di sottolineare Napoli quale luogo di crimini efferati e irredimibili contribuisce a consolidare l'idea che questa è la sua cifra ed il suo ineluttabile destino, ingenerando profezie negative sulla città che continuano ad autoavverarsi.
I problemi di Napoli sono enormi, ma non è attraverso spurie polemiche che si cambiano i destini di una città travagliata da ingenti problemi. Materia di riflessione sugli errori enormi che continuano a commettersi ce n'è d'avanzo. Un approccio costruttivo sarebbe senz'altro più utile di polemiche sterili che servono solo a gettare altro fango in palude.
#illuminiamonapoli!