Per primo nella Chiesa ha deciso di proibire ai non vaccinati di distribuire la comunione e subito su di lui si sono scatenati i cosiddetti “leoni da tastiera”. Così a protezione del vescovo-medico di Teano-Calvi, Monsignor Giacomo Cirulli, arriva la Digos che indaga sugli autori delle minacce. A rilevarlo è lo stesso vescovo che ha raccontato ad ‘Avvenire’ come in queste ultime ore “sono venuti a trovarmi, non su mia richiesta, alcuni ispettori della Digos che stanno attenzionando la vicenda”.
“La mia è stata una decisione presa in conseguenza del grave peggioramento della situazione pandemica – spiega il vescovo di Teano, tornando sulla sua decisione dell’8 gennaio. – Sulla scia delle parole del Papa e nella linea della Chiesa italiana. Ho avuto notizia da parte di fedeli preoccupati che c’erano sacerdoti, diaconi, laici e laiche che distribuivano le particole consacrate non essendo vaccinati. Quando queste segnalazioni sono aumentate, ho pensato di intervenire.
Tutto qui. Mi sembrava e mi sembra una scelta di semplice buon senso. Presa per difendere la salute dei fedeli vaccinati e anche quella dei sacerdoti e dei ministri straordinari dell’eucaristia non vaccinati”.
“E invece – racconta – si sono scatenati i cosiddetti leoni da tastiera che mi hanno riempito di insulti e minacce”.