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Maria Venditti vittima di una campagna d’odio. I social hanno regole che tutti devono rispettare

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Nelle ultime ore sul profilo facebook di Maria Venditti, Presidente del consiglio comunale di Telese Terme e Consigliera con delega ai Servizi Sociali, si è verificato un increscioso attacco da parte di un vasto gruppo di odiatori seriali da tastiera i quali, tramite commenti colmi di odio, violenza e discriminazioni, hanno alimentato un sentimento negativo dominante e incalzante, che in questo momento storico vede la crescita anche di nuovo tipo di feroci autori, ovvero i NO VAX.

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Il post pubblicato dalla Consigliera che ha attirato l’attenzione di haters e di persone nascoste dietro profili fake è infatti quello che annunciava un Open Day vaccinale per la fascia di età 5-14 anni, organizzato dal Comune di Telese Terme.

Commenti da ogni parte d’Italia, una propaganda no vax fatta di intimidazioni, dubbi e fake news.
“La mentalità mafiosa campana non si smentisce mai” – “E siete solo dei sicari! Giù le mani dalle creature” – “Vergognatevi, servi del sistema” – “Propaganda del massacro” – “Delinquenti” “Maledetti”, “Assassini”, sono solo alcuni degli oltre 400 commenti che risuonano come proiettili.

Di fronte a gente così violenta e meschina bisogna agire con razionalità e denunciare.
Noi della web agency Arcadia, gestendo le pagine social della Venditti, vogliamo a nostra volta notificare la vicenda chiarendo e ricordando che i social non vanno visti come luoghi in cui tutto è concesso e in cui ogni azione è giustificabile.

La tempesta di odio, in gergo virtuale shitstorm, come quella che ha colpito la Consigliera, rinvigorisce la mente perversa di chi prova piacere nello schernire e insultare gli altri senza poter essere identificati. Calunnie, insulti, offese che si fanno espressione di un odio figlio spesso di una cattiva informazione e di una cattiva gestione del virtuale.

Abbiamo deciso di lasciare visibili i commenti denigratori perché ognuno possa percepire e comprendere l’assurdità di ciò che è accaduto e in particolar modo per non alimentare ulteriormente un risentimento di chi utilizza la rete solo per colpire un nuovo bersaglio.

Chi agisce in branco e nell’anonimato è vittima di atteggiamenti disfunzionali privi di qualsiasi cognizione sociale e virtuale ed è chiaro che a noi che quotidianamente lavoriamo con i social preme spiegare di non omologarsi all’anonimato di un branco che sempre più spesso porta con sé un’inclinazione verso la negazione dei diritti fondamentali


Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2022 - 20:17


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