Salerno. “La scuola in presenza non può essere un dogma, la scelta del Presidente della Regione Vincenzo De Luca – in mancanza di risposte adeguate da parte del governo e del Ministero in tema di sicurezza e tutela della salute – è l’unica strada percorribile in questo momento di massima diffusione del contagio da Covid 19”. Lo ha detto Clara Lodomini, segretaria provinciale di Salerno della Flc Cgil, commentando la decisione della Regione Campania che fa slittare il rientro in presenza a scuola al 29 gennaio prossimo per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
“I dati sul contagio di questi giorni con l’incremento del 30% dei positivi nella fascia di età 0-19, rispetto alle scorse settimane, il raddoppio dei ricoveri in soli 10 giorni nella fascia pediatrica con età inferiore ai 10 anni e la lentezza nella vaccinazione dei bimbi dai 5 agli 11 anni ci impongono una riflessione seria che metta in primo piano la tutela della salute sia degli alunni che di tutto il personale scolastico” ha detto la segretaria Clara Lodomini, commentando il braccio di ferro che in queste ore il ministero sta attuando nei confronti della Regione Campania e la raccolta firme dei genitori per impugnare al Tar l’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca.
“I vertici provinciali, regionali e nazionali della Flc Cgil hanno ribadito e continuano a ribadire al governo la necessità di scelte omogenee e tempestive per garantire il diritto allo studio senza discriminazioni e la tutela di alunni e personale scolastico.
Abbiamo ripetutamente chiesto screening, personale aggiuntivo per assicurare il distanziamento, sistemi di aerazione e presidi sanitari all’interno delle scuole e la fornitura gratuita di mascherine FFP2 a personale e alunni, senza distinzione per ordine di scuola – ha ribadito Clara Lodomini -. D’altronde queste sono misure previste dal decreto sicurezza del 14 agosto 2021, quasi tutte disattese dal governo. Senza questi presupposti, nel momento di massima diffusione del Covid-19, è impensabile imporre scelte univoche per le scuole di ogni ordine e grado. Servono misure flessibili e una pluralità di interventi che evitino il contagio e assicurino il massimo della didattica in presenza ma senza escludere la Dad.
Proprio in virtù dell’andamento del contagio, in queste ore, alcuni sindaci della provincia di Salerno hanno assunto la decisione di rinviare l’apertura delle scuole anche per la secondaria di secondo grado”.
“In questa fase far slittare il rientro in presenza – ha concluso la segretaria provinciale della Flc Cgil di Salerno – non è la negazione del diritto allo studio. La Dad rappresenta uno strumento necessario per arginare la diffusione del virus e tutelare alunni e personale scolastico”.
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