L’ultima astuzia dei No Green pass: certificati scaricati in rete come film
Su Emule, piattaforma di peer to peer, rubano lasciapassare regolari intestati a utenti ignari. E poi li utilizzano al bar e nei cinema
In quest’epoca di streaming legale, solo chi ha più di 35 anni sa cos’è Emule. La piattaforma di peer to peer con l’icona del somarello famosa agli inizi degli anni 2000 per condividere e scaricare qualsiasi tipo di file, che fosse audio, video o testo, è stata sorpassata dalla tecnologia.
Ma continua a fare il suo ‘sporco’ lavoro, ai margini della legalità. Un po’ come nella ‘Stanza delle necessità’ di Harry Potter, smanettando un po’ nel software si trova tutto ciò che serve. E cosa serve di più in tempi di Covid se non il Green pass? Il mercimonio dei certificati verdi che avviene sulle chat di Telegram è un fenomeno già monitorato dalla polizia postale. Prevede uno scambio di denaro.
Il motivo per il quale è possibile trovare così tanti Green pass su Emule si cela dietro due (possibili) cause. La prima riguarderebbe la negligenza degli utenti del sito. C’è una platea di iscritti, infatti, che ha questo software in uso sul proprio computer e condivide tra le impostazioni la cartella Windows dei downloads.
In questo modo la cartella dei file che ogni utente scarica sul proprio pc viene automaticamente (grazie all’impostazione del programma) condivisa sulla rete privata di Emule. E così tutto il contenuto è a disposizione di qualsiasi altro utente della stessa rete.
Articolo pubblicato il giorno 11 Gennaio 2022 - 11:25 / di Cronache della Campania