Appuntamento con l’assassino: è quello che accaduto oggi pomeriggio nel parco dei Colombi al rione Don Guanella.
Le ultime due vittime della faida di camorra che da due anni sta insanguinando Miano, Piscniola e Chiiano, sono il 45enne Pasquale Torre fratello del killer pentito Mariano Torre e il 35enne Giuseppe Di Napoli.
I due erano all’interno di un’auto nel parco. Erano tranquilli perché erano nella loro zona. E non si aspettavano l’appuntamento con la morte. Qualcuno li ha traditi. Ha portato la classica battuta e in batti baleno si sono materializzati i killer. In sella a uno scooter di grossa cilindrata. Professionisti: non hanno sbagliato un colpo e non si sono risparmiati. I due sono stati crivellati di proiettili. Di Napoli ha cercato la fuga nonostante fosse già ferito, ma è stato raggiunto e finito. Mentre Torre non ha avuto neanche il tempo di un Amen: è stato ucciso in auto.
Subito dopo l’esecuzione i sicari si sono dileguati sempre con la complicità di qualcuno che ha mantenuto aperto il cancello del parco per consentire la loro fuga. E mentre le urla dei familiari e il rumore delle sirene delle forze dell’ordine e delle ambulanze si avvicinavano, loro già avevano fatto perdere le tracce.
Gli investigatori non hanno dubbi sulla matrice dell’agguato: la faida di camorra dei quartieri a Nord di Napoli e lo sterminio dei reduci di quello che negli anni passati è stato il potente clan dei Lo Russo , i famosi “capitoni” di Miano. E non dovrebbe aver alcuna importanza il fatto che Pasquale Torre (che per nostro un errore è stato scambiato per Pasquale Torre detto Patanella detenuto attualmente al carcere di Livorno e quindi vivo) ) fosse il fratello del collaboratore di giustizia Mariano Torre uno dei killer di Genny Cesarano.
Entrambi sono nipoti di Anna Torre, la moglie di Peppe Lo Russo, unico dei fratelli che non si è mai pentito. Oggi a 67 anni sta scontando due ergastoli al 41 bis ed è in carcere da ben 29 anni. Giuseppe Di Napoli era figlio di Carmine, noto capo-piazza del confinante rione San Gaetano.
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La squadra mobile di Napoli che sta conducendo le indagini sotto il coordinamento della Dda ha già effettuato una serie di perquisizioni e anche di stube a carico di pregiudicati della zona, contemporaneamente sono stati sentiti familiari stretti si stanno controllando i telefonini die due per capire i movimenti e i contatti. Sono state anche prelevate le immagini delle telecamere di video sorveglianza pubbliche e private presenti nella zona.
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Articolo pubblicato il giorno 31 Gennaio 2022 - 21:58