Situazione confusionale causata dal terrore che il figlio fosse affetto da un ritardo mentale, alcuni comportamenti del bimbo l’avevano addirittura convinta che potesse essere autistico.
Per questa mattina era fissata una visita con uno psichiatra infantile, ma forse proprio il terrore di vedere confermate le proprie paure ha fatto sì che quel blackout culminasse in un gesto apparentemente inspiegabile: l’annegamento del proprio figlio di 2 anni.
A.G., 40 anni, ha lanciato il figlio in mare lungo la spiaggia La Scala a Torre del Greco. Inutili i soccorsi, per il piccolo non c’è stato nulla da fare. Interrogata a lungo dai Carabinieri e dal pm della Procura di Torre Annunziata, è stata sottoposta a un decreto di fermo di indiziata di delitto per il reato di omicidio volontario.
“E’ ancora in stato di choc- ha spiegato l’avvocato Tommaso Ciro Civitella, che ha assistito la donna nel corso dell’interrogatorio. Ciò che si spera è che la raccolta degli elementi da parte della Procura possa portare luce in questo tunnel che rappresenta un dramma umano”.
E tiene a smentire che ”ci siano stati propositi di suicidio da parte della mia assistita, come smentisco il fatto che nella scena del delitto possa essere entrata un’altra persona, voce circolata nelle scorse ore”.
”La signora – prosegue – ieri sera esce per fare una passeggiata col figlio e, senza alcuna premeditazione, entra ancora una volta in questo tunnel e non capisce piu’ niente, ritrovandosi poi con un bimbo tra le braccia senza vita”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Gennaio 2022 - 20:48